Politica

Imu, Berlusconi: “Rinvio è primo successo. Il Pd deve fare i conti con noi”

Il Cavaliere: "La sinistra era sicura di vincere e invece deve vedersela con il nostro programma". Poi rilancia sul fisco: "L'Iva è la tassa che deprime i consumi e non deve aumentare. Poi bisogna tagliare le unghie". Epifani replica: "Il merito non è suo, ma del governo"

“Come ben sapete, dopo la nostra vigorosa rimonta alle elezioni politiche di febbraio, ci siamo fatti promotori di un governo di coalizione con il Pd. La sinistra era sicura di vincere e invece deve fare i conti con il nostro programma“. Silvio Berlusconi in un video messaggio sul sito del Popolo della libertà in vista delle amministrative del 26 e 27 maggio rivendica il “primo successo” del Pdl: il rinvio dell’Imu stabilito oggi dal Consiglio dei ministri. “Il primo punto del nostro programma era l’abolizione dell’Imu e il nostro primo successo è che già a giugno non dovremo pagarla”, ha detto il Cavaliere. 

Secondo l’ex presidente del Consiglio “l’Iva la tassa che deprime i consumi non deve aumentare e poi bisogna tagliare le unghie a quel mostro chiamato Equitalia, detassare le nuove assunzioni perché solo così c’è la possibilità per i giovani di trovare lavoro e poi dare una scossa alle imprese superando il sistema delle autorizzazioni preventive che è una camicia di forza per le imprese. Sono questi alcuni dei provvedimenti su cui ci siamo impegnati in campagna elettorale e vogliamo portarli a casa per uscire dalla crisi e rilanciare economia”. 

Il Cavaliere rivendica anche la scelta fatta dopo le elezioni: quella di formare un governo di grande coalizione. ”Come ben sapete – dice – dopo la nostra vigorosa rimonta alle elezioni politiche di febbraio ci siamo fatti promotori di un governo di coalizione con il Pd. E’ necessario che il Pdl abbia più forza per cui dovete dovete darvi da fare fino all’ultimo giorno utile, cercate di convincere parenti, amici e conoscenti ad andare a votare a dare il voto al simbolo e al candidato del Pdl. Sarà una bellissima sfida determinante per il futuro della città”. 

A Berlusconi risponde il segretario del Pd Guglielmo Epifani: “Vedo che Berlusconi si intesta parte del merito” dei provvedimenti approvati oggi dal Cdm “ma il merito è del governo” dice. “Di fronte a una condizione economica e sociale difficile – spiega il leader dei democratici – il governo è riuscito ad assumere provvedimenti che vanno tutti nella giusta direzione”. Innanzitutto, prosegue, “c’è una cifra importante che copre migliaia e migliaia di lavoratori e si è anche evitato di mettere fuori dal lavoro i precari della pubblica amministrazione. In secondo luogo c’è un segnale per le famiglie” e si va verso “una riforma complessiva dell’Imu come noi avevamo chiesto”, una riforma che comprenderà anche “terreni e fabbricati e questo è un segnale per l’economia reale”. Infine, sottolinea Epifani, “il governo ha dato un segnale di sobrietà evitando che ci fosse la somma di due indennità” per i ministri che sono già parlamentari. Il decreto varato dal governo“va nella giusta direzione” ed è “un primo passo”, secondo Epifani, che ha invitato a non mettere “mine ed ostacoli” sulla strada intrapresa dall’esecutivo. 

Nel frattempo il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda insiste: “L’ineleggibilità di Silvio Berlusconi viene dichiarata dalla Giunta per le elezioni del Senato. Io non ne faccio parte. Però a mio parere c’è una posizione di ineleggibilità relativa alla sua posizione di concessionario pubblico”. La dichiarazione si è lasciata, come ieri, un nugolo di reazioni. “Se facciamo un governo di coalizione evitiamo di darci calci negli stinchi – dichiara Roberto Formigoni – Zanda sa che ci sono due viceministri nominati dal Pd che hanno problemi di carattere giudiziario?”. Ma Felice Casson, senatore Pd, ex magistrato e membro della Giunta per le autorizzazioni, rilancia: “Quando si affronterà la questione dell’ineleggibilità di Berlusconi io voterò con la mia testa , quello che decide il Pd su questo tema non mi riguarda. Non ci deve essere nessun vincolo politico di partito – spiega alla Zanzara – Nel passato per tre volte il tema è stato affrontato e Berlusconi fu dichiarato eleggibile, ma in quei casi fu una decisione politica e non giuridica. Io sto studiando le carte, ancora non ho deciso”. “Sono rimasto sorpreso – conclude – dalle cose che ha detto Zanda. In genere non fa dichiarazioni di questo tipo, avrà avuto il suo motivo. Berlusconi senatore a vita? La mia idea è che i senatori a vita non ci dovrebbero essere, quindi risolvo la questione così, poi se il Presidente della Repubblica vuole nominarlo…”.