Nella 'Giornata internazionale contro l’omo-transfobia' presa di posizione della presidente della Camera Boldrini che chiede anche l'aggravante contro le discriminazioni all'interno della legge Mancino". Idem: "Non solo parole, bisogna agire". Il Movimento 5 stelle: "Perseguire penalmente reati contro la persona per orientamento sessuale"
”Gli omosessuali devono veder riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia”. La presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento alla cerimonia di celebrazione della Giornata internazionale contro l’omofobia si schiera a favore del riconoscimento delle unioni gay e chiede un’aggravante per l’omofobia da inserire nella legge Mancino, così come chiesto anche dal Movimento 5 stelle. Un atto necessario“anche perché – spiega Boldrini – questo avviene in 19 Paesi europei. E’ l’Europa che ce lo chiede, non solo quindi in tema di rispetto di bilanci, ma sul versante dei diritti”. Secondo la presidente della Camera “riconoscere diritti a chi non ne ha non significa toglierne ad altri. Siamo uguali perché abbiamo gli stessi diritti”. Boldrini ricorda la presentazione nella scorsa legislatura di diverse proposte di legge “per introdurre l’aggravante di omofobia nel codice penale e per inserire l’omofobia tra le tipologie di discriminazione sanzionate dalla legge Mancino”. “Auspico – conclude – che il Parlamento attuale riprenda questo lavoro e lo porti finalmente a compimento. Mi adopererò, nell’ambito dei miei poteri, perché questo accada”.
La legge contro l’omofobia è prioritaria anche per il Pd, almeno nelle parole di Walter Verini (Pd) capogruppo in commissione Giustizia: ”In coerenza con direttiva antidiscriminazione europea il Pd ha messo tra le proprie priorità l’inserimento in commissione Giustizia dell’esame della proposta di legge contro l’omofobia presentata dal deputato democratico Ivan Scalfarotto” .
Prende posizione anche il presidente del Senato Pietro Grasso: ”Sono veramente e umanamente preoccupato per gli omofobi, anche se il termine non mi piace. Una corretta educazione su questi temi – ha proseguito – la dobbiamo fare soprattutto per loro, per chi soffre di questa presunta fobia per chi vive male, sopraffatto da un’irrazionale paura, dal terrore di uscire di casa. E’ un problema sociale che dobbiamo affrontare davvero, da subito, a partire dai più giovani. Dobbiamo farlo insieme, le istituzioni con le associazioni. Liberiamo gli omofobi dalle loro paure. Vivranno meglio loro, vivremo meglio tutti”.
Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ”la denuncia e il contrasto all’omofobia devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta”, scrive il capo dello Stato in un messaggio per la Giornata mondiale contro l’omofobia. ”Esprimo – scrive Napolitano – la mia vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto il loro orientamento sessuale. Un pensiero particolare va a quei giovani che per questo hanno subito odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi”.
La discussione sull’omofobia entra anche nella campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Roma. Così, se il primo cittadino uscente Gianni Alemanno (Pdl) affida a Twitter – “L’omofobia è una stupida discriminazione. Roma ci insegna quotidianamente il rispetto verso il prossimo”- e Facebook la sua riflessione sul tema – “Odio la parola omofobia. Non è una fobia. Non sei spaventato. Sei un cretino” – il candidato Pd Ignazio Marino promette “nuove campagne di sensibilizzazione e comunicazione”: “Partiremo dall’educazione per permettere soprattutto ai più giovani di conoscere e non discriminare. Amplieremo e rafforzeremo i progetti di formazione dei dipendenti della pubblica amministrazione e delle società. E daremo finalmente importanza alle politiche culturali, sociali e di educazione alla salute e alla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale”.