Durante la celebrazione della messa, il papa critica le invidie e le parole "distruttive nella Chiesa". Inevitabile, anche se mai esplicito, il riferimento a Vatileaks e ai corvi che hanno minato l'ultimo periodo del pontificato di Benedetto XVI
Il mea culpa di Papa Francesco per la disinformazione, la diffamazione e la calunnia nella Chiesa. Nell’omelia della Messa di questa mattina, celebrata nella cappella di Casa Santa Marta in Vaticano, Bergoglio ha condannato con durezza i “ficcanaso” nella vita degli altri che ci sono anche nella Chiesa.
Due, per il Papa argentino, le modalità di mischiarsi nella vita altrui. Innanzitutto “il compararsi con gli altri”. Quando ciò avviene, secondo Bergoglio, “finiamo nell’amarezza e anche nell’invidia, ma l’invidia arrugginisce la comunità cristiana, le fa tanto male, il diavolo vuole quello”. La seconda modalità di questa tentazione, ha aggiunto Francesco, sono le chiacchiere. “Si comincia – ha spiegato il Papa – in modo educato, ma poi finiamo spellando il prossimo. Quanto si chiacchiera nella Chiesa“, ha esclamato il Papa. “Quanto chiacchieriamo noi cristiani! La chiacchiera è proprio spellarsi eh? Farsi male l’uno con l’altro. Come se volesse diminuire l’altro, no? Invece di crescere io, faccio che l’altro sia più basso e mi sento grande. Quello non va! Sembra bello chiacchierare… Non so perché, ma sembra bello. Come le caramelle di miele, no? Tu ne prendi uno – Ah, che bello! -e poi un altro, un altro, un altro e alla fine ti viene il mal di pancia. E perché? La chiacchiera è così – ha aggiunto ancora il Papa – è dolce all’inizio e poi ti rovina, ti rovina l’anima! Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa, sono distruttive… È un po’ lo spirito di Caino: ammazzare il fratello, con la lingua; ammazzare il fratello!”.
Come si presenta la chiacchiera nella Chiesa? “Normalmente – ha spiegato Bergoglio – facciamo tre cose: disinformazione, cioè dire soltanto la metà che ci conviene e non l’altra metà; l’altra metà non la diciamo perché non è conveniente per noi. Alcuni sorridono… ma quello è vero o no? Hai visto che cosa? E passa. Secondo è la diffamazione: quando una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, ‘fare il giornalista’… E la fama di questa persona è rovinata. E la terza è la calunnia: dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello! Tutti e tre, disinformazione, diffamazione e calunnia, sono peccato! Questo è peccato! Questo – ha concluso il Papa – è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli”.
Nelle parole del Papa in controluce si possono rileggere gli eventi degli ultimi dodici mesi di vita della Chiesa e in particolare la vicenda Vatileaks e il modo con cui è stata gestita l’informazione all’interno della Chiesa. Francesco condanna con chiarezza e fermezza quel “chiacchiericcio” ecclesiale e quel “mordersi e divorarsi a vicenda” già stigmatizzato con da Benedetto XVI che di quelle chiacchiere fu vittima. Ma i “lupi” che hanno perseguitato Ratzinger durante i suoi otto anni di pontificato, oggi con Papa Francesco staranno a guardare?
Twitter: @FrancescoGrana