Tutto è iniziato con un “Marchini è simpatico ma sa di essere il fratello bello di Alemanno“. La frecciatina del candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino, che allude scherzando a un legame di sangue tra altri due concorrenti nella corsa al Campidoglio, sa di provocazione e già prelude a un dibattito più ampio. E la polemica, infatti, non si lascia attendere. Pomo della discordia, un presunto accordo tra Gianni Alemanno e Alfio Marchini avvenuto durante un incontro mercoledì scorso all’Hotel Forum, vicino ai Fori Imperiali, come anticipato dal quotidiano romano Il Tempo. In caso di ballottaggio, ha ribattutto poi Repubblica, i due si sarebbero già spartiti voti e poltrone: Marchini appoggerebbe il titolare uscente del Campidoglio in cambio della carica di vice sindaco

”Il bluff di Alfio Marchini finalmente è stato smascherato, a una settimana dal voto è chiaro a tutti i romani che la sua è solo una candidatura civetta a sostegno di Alemanno”, è l’accusa di Eugenio Patanè, presidente del Pd Roma. E durante una passeggiata nel XIII municipio Marino rincara la dose: “E’ stato finalmente svelato ciò che sta accadendo: incontri segreti tra l’ingegner Marchini, discendente di una famiglia di costruttori, e Alemanno che ha progetti di cementificazione dell’agro romano. Si incontrano riservatamente in stanze chiuse, fanno accordi insieme”. 

Tutto smentito dai due protagonisti: ”Mi pare che Marino e il suocomitato siano un pò nel delirio: questa storia di accordi sottobanco tra me e Marchini è fantascienza“, è la difesa di  Gianni Alemanno. “Quella di Marchini è la storia di ‘calce e martello‘ e francamente non prelude a nessun grande accordo con la destra e poi ciascuno sta facendo la propria battaglia. Se hanno paura di perdere voti della sinistra con Marchini, non se la prendano con me; piuttosto riflettano sulla debolezza del candidato che hanno presentato”. Per una volta, le sue parole trovano il consenso dell’avversario.

“Accordo con Alemanno? Solo fesserie“, sottolinea Marchini. E passa poi al contrattacco: “I giorni pari dicono che ho fattol’accordo con Alemanno, i giorni dispari con Marino, e il fine settimana con i Cinque Stelle – prosegue Marchini – E’ una città dove da una parte ci sono i cittadini, dall’altra i cosiddetti politicanti e alcuni giornali che siccome hanno venduto ormai l’anima da anni non possono nemmeno immaginare che tu possa fare un accordo vero con i cittadini senza fare accordi sotto banco con questo o quell’altro, perchè per tutta la vita hanno fatto finta di litigare di giorno e la notte hanno fatto accordi sottobanco spartendosi qualsiasi cosa”. E una nota del suo comitato scherza: “Sembra di essere su Scherzi a parte“. 

Non tarda ad arrivare il commento di Marcello De Vito, candidato del Movimento 5 Stelle. “Il velo che nascondeva le ipocrisie è finalmente caduto lasciando vedere agli elettori le dimensioni dell’inciucio orchestrato dal candidato del centrodestra e da quello dei costruttori” . “L’offerta di una poltrona da vicesindaco ad Arfio da parte dell’affossatore della capitale è solo l’ennesimo capitolo della vergognosa partitocrazia che ha strangolato Roma – sottolinea De Vito – a favore dei pochi ed a spese di tutti. Come cittadino sono indignato dall’osservare commedie che considerano gli elettori come meri numeri e non favoriscono il recupero della dignità della nostra meravigliosa città”.

La polemica, poi, viene rigirata, con Alfio Marchini che rispedisce al mittente le accuse: “Io non ho mai incontrato il sindaco nè mercoledì nè in altri giorni, nè in altri fantomatici luoghi  Marino può dire di non aver mai dialogato segretamente con Grillo, Casaleggio o, perchè no, anche con il simpaticissimo De Vito?”.

Ma il chirurgo aveva già smentito un accordo con il M5s nei giorni precedenti: “‘Io continuerò a sollecitare i miei competitor invece che a concentrarsi su pettegolezzi nella campagna degli altri di continuare a illuminarci con le loro idee. Sono sicuro che se si concentrano qualcuna la trovano”.

 

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