“Una parte della terra inquinata dell’area Montecity-Santa Giulia a sud di Milano è finita in Piemonte, a Roasio (provincia di Vercelli)”. Lo rivela Paolo Sberse, coordinatore di un comitato spontaneo di cittadini nato a Roasio. Nel 2007 quando il via vai di camion con terra inquinata (Pcb e Ddt) in arrivo da Milano cominciò a fare clamore sulla stampa, e tra i residenti del territorio, quelle terre, come ha rivelato poi una successiva bonifica, presero la via del Piemonte. Sberse spiega: “Quei trasporti erano effettuati da padroncini che qualche tempo dopo furono coinvolti nell’inchiesta “Infinito” condotta dalla Distrettuale antimafia di Milano“. Ovvero erano, in qualche modo, legati alla ‘ndrangheta. Nel frattempo la Procura di Milano ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini, relativamente alle mancate bonifiche e agli illeciti ambientali commessi in loco. Risultano indagati l’immobiliarista Luigi Zunino, Davide Albertini Petrone, della società immobiliare Milano Santa Giulia Spa, Annalisa Gussoni, responsabile dell’Ufficio bonifiche del comune, Paolo Perfumi responsabile dell’Ufficio Arpa dipartimento di Milano, assieme ad altre otto persone tra professionisti e imprenditori del ramo edile e dei trasporti. Secondo l’accusa: “Smaltivano rilevanti quantità di rifiuti nell’area di Milano – Santa Giulia (ex Montecity Rogoredo) senza la prescritta autorizzazione, e costituivano discariche abusive nelle corrispondenti zone di smaltimento”. Gli abitanti che risiedono nelle case già realizzate a Santa Giulia sono lieti che l’emergenza in qualche modo sia rientrata e le reali bonifiche avviate, riaperta la Promenade di via Cassinari, l’asilo e prossimamente il parco “Trapezio”; si dimostrano però disillusi rispetto agli interventi futuri: “Ne abbiamo visti – dicono – di masterplan e di rendering che sono rimasti sulla carta” di Fabio Abati