La Tepco, il gestore dell’impianto di Fukushima, è pronta a far ripartire entro fine luglio il mega impianto di Kashiwazaki-Kariwa. Anche se a settembre dell'anno scorso il governo aveva presentato una strategia di lungo termine per lo stop definitivo ai reattori nucleari
Tokyo fa dietrofront sul nucleare. La Tepco, il gestore dell’impianto di Fukushima duramente colpito dal devastante tsunami dell’11 marzo 2011, vuole far ripartire la mega centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande al mondo, entro fine luglio. La notizia, riportata dal quotidiano Yomiuri Shimbun, è una doccia fredda per i giapponesi. A settembre dell’anno scorso il governo aveva infatti presentato una strategia di lungo termine per lo stop definitivo ai reattori nucleari. E anche Naoto Kan, allora premier nippolico, aveva promesso una “riduzione graduale della dipendenza dall’energia nucleare per puntare sulle energie rinnovabili”.
Ma i timori sembrano ora svaniti. La Tepco, secondo il giornale giapponese, ha deciso di presentare alla Nra, la nuova Authority nipponica sulla sicurezza, la richiesta per riavviare due reattori dell’impianto della prefettura centro-occidentale di Niigata, al termine però del completamento dei lavori sulla “sicurezza rafforzata”. L’iniziativa punta a stabilizzare i piani di alimentazione energetica nel Giappone orientale, includendo anche il Kanto (la popolosa area di Tokyo), e la regione del Tohoku, coperta dalla Tohoku Electric Power (la zona del nordest devastata dal sisma/tsunami), nonché ad abbattere i costi di produzione ora legati all’import dei combustibili fossili.
La centrale di Kashiwazaki-Kariwa, capace di produrre oltre 8,2 milioni di kilowatt, è stata inaugurata nel 1985 ed è stata ampliata fino ad avere sette reattori. Ma non è l’unico impianto nucleare nippolico che riaprirà i battenti. Altre utility, secondo il quotidiano giapponese, sono infatti pronte a seguire l’esempio della Tepco, in considerazione anche del rischio di blackout durante il periodo estivo. Il carattere strategico del nucleare, malgrado le proteste post-Fukushima, è stato ribadito dal primo ministro conservatore Shinzo Abe, intenzionato a rivedere il piano che prevede l’azzeramento dell’energia atomica a uso civile entro il 2040, voluto dal precedente governo guidato dal Partito democratico.