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Siria, bombardamenti nel nord: uccisi una donna e sette bambini

Proseguono le violenze in tutto il paese: un totale di 95 persone, tra cui 23 membri di Hezbollah, sono stati uccisi nei violenti combattimenti che nelle ultime 48 ore si sono registrati nella città di Qusayr, nel centro del paese. Colloquio telefonico Letta Obama
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Una donna e sette bambini sotto i 14 anni, di cui sei suoi figli, sono stati uccisi in un bombardamento dell’aviazione governativa a Raqqah, nel nord della Siria, secondo l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Le vittime si trovavano nella loro casa vicina al Centro per la ricerca scientifica della città. Proseguono senza tregua le violenze: un totale di 95 persone, tra cui 23 membri di Hezbollah, sono stati uccisi nei violenti combattimenti che nelle ultime 48 ore si sonoregistrati nella città di Qusayr, nel centro del paese. Secondo l’Osservatorio il bilancio delle vittime include quattro civili, 56 ribelli, 12 soldati regolari.

L’esercito è entrato a Qusayr dmenica mattina dopo violenti scontri con i ribelli. Gli attivisti hanno denunciato che uomini del movimento sciita libanese di Hezbollah abbiano combattutto accanto alle truppe del governo.

Gli Stati Uniti ”condannano conforza i violenti bombardamenti aerei e di artiglieria condotti dal regime del presidente Assad’’ nei giorni scorsi contro la cittadina siriana di Qusayr, nei pressi del confine con il Libano, ha affermato un portavoce del Dipartimento di Stato. E proprio la questione siriana è stata al centro di una conversazione telefonica tra il premier Enrico Letta e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: l’intento è quello di favorire uno sbocco pacifico della crisi siriana, attraverso un’iniziativa della Comunità internazionale in grado di coinvolgere i principali attori regionali. Nel corso del colloquio, riferisce una nota di Palazzo Chigi, è stata altresì condivisa la preoccupazione per gli sviluppi della situazione in Libia, con specifico riferimento ai rischi d’instabilità suscettibili di accrescere l’insicurezza della popolazione civile e delle imprese straniere che operano nel Paese.

 

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