Gli hacker hanno rivendicato l'azione. Una risposta all'operazione Tango Down, che ha portato all'arresto di quattro persone e a perquisizioni in tutta Italia. "Qui è dove li bloccheremo, qui è dove li combatteremo - hanno scritto - Continueremo a seguire i nostri ideali"
Il sito del tribunale di Roma è irraggiungibile. A rivendicare l’attacco informatico sono gli “hacktivisti” di Anonymous Italia che hanno voluto rispondere così agli arresti di quattro presunti attivisti effettuati qualche giorno fa dalla polizia postale. La notizia dell’attacco è sul blog ufficiale del movimento, Anon-news, per ora solo in forma di immagine e senza il consueto lungo comunicato che gli attivisti sono soliti emanare dopo ogni azione.
“Qui è dove li bloccheremo, qui è dove li combatteremo. Pensano di averci tagliato la testa? Siamo ancora vivi e continueremo a seguire i nostri ideali. Nobody can stop us”, si legge nel flyer elettronico, con accanto la maschera di Guy Fawkes, simbolo del gruppo che cita esplicitamente Tango Down, l’operazione che ha portato a perquisizioni in tutta Italia e all’arresto di 4 persone ai domiciliari. Secondo le indagini, gli hacker avrebbero costituito un’associazione a delinquere resasi responsabile di una serie di attacchi nei confronti dei sistemi informatici di infrastrutture critiche, siti istituzionali e importanti aziende, inclusi i siti di governo, Vaticano e Parlamento.