Sarebbe ridicolo ritenere ineleggibile Silvio Berlusconi dopo che è stato eletto 8 volte e per tre volte è stato presidente del Consiglio. A sostenerlo non è l’ennesimo parlamentare del Pdl, ma l’ex capo del governo Mario Monti: “La legge sulla ineleggibilità porta la data del Trattato di Roma, il 1957 – riflette intervenendo a Porta a Porta – e sarebbe ridicolo e renderebbe l’Italia ridicola, se venisse applicata nei confronti di Silvio Berlusconi, un signore che gli italiani hanno eletto otto volte in Parlamento e che è stato tre volte presidente del Consiglio”. Il senatore a vita aggiunge poi che “sarebbe altrettanto ridicolo se l’Italia dopo tanto parlare di conflitto di interessi non si desse una legge su questa materia. Noi pungoleremo il governo per questo”.
Monti ha parlato poi anche di altri temi di attualità più stringente, come l’Imu, “largamente secondario – dice – perché semmai ci fossero delle risorse andrebbero destinate a misure per il rilancio dell’occupazione e non si può parlare di restituzione di questa imposta che, comunque, in Italia è tra le imposte più basse sulla casa di usuale residenza”. L’ex presidente del Consiglio torna su quanto ha potuto fare il suo esecutivo: “Durante il mio governo era impossibile che l’economia reale migliorasse, mi aspettavo un peggioramento della situazione di crisi anche se non di questa portata. Abbiamo sistemato la finanza, non l’economia. Nei prossimi 5 anni ci potrà essere il 6% di crescita se proseguiranno le riforme: la vigilanza di Scelta civica serve da pungolo per il governo”.
Secondo il Professore il governo avrà lunga vita e non rischia di cadere a breve. “Se farà bene – sostiene – potrà avere una durata di lungo medio periodo e dovrà, naturalmente, attraversare la prova elettorale delle europee del 2014 che cadono nel semestre di presidenza italiana che sconsiglia movimentazioni di governo”. Poi più di un endorsement a Enrico Letta: “Lo avrei scelto come mio successore e sono stato lieto di passargli la campanella di palazzo Chigi perché è un politico di cultura pragmatica, di sensibilità europeista e dotato di moderazione. Ho pensato che se avessi potuto scegliere un successore avrei scelto proprio lui!”.