Le foto di Matteo Renzi pubblicate da Chi rappresentano un significativo e pericoloso passo indietro nella strategia comunicativa del sindaco di Firenze.
E non per il medium scelto (il berlusconiano Chi), diretto peraltro da uno squalo del gossip come Alfonso Signorini. Questi arricciamenti di naso da antiberlusconismo senza se e senza ma li lasciamo ad altri, anche perché è evidente quanto poco contino, ormai, in un panorama politico in cui il Cavaliere la fa da padrone. Il punto sono proprio le foto in sé. Brutte, innanzitutto. E ridicole anzichenò. La posa da Fonzie è riuscita malissimo, con un Renzi dall’espressione sfigaterrima, più simile al bagnino Mario di Giorgio Panariello che al mitico Arthur Fonzarelli.
E la scarsa riuscita degli scatti è così evidente, da non capacitarsi di come i responsabili della comunicazione di Renzi, o Renzi stesso, abbiano potuto approvarli. E ancora: qual è il messaggio che il sindaco Renzi ha voluto mandare a lettori ed elettori? La sua inclinazione pop era già evidente e la mossa di andare come ospite di Maria De Filippi ad Amici era stata azzeccatta e paracula. Cosa aggiungono gli scatti di Chi? Nulla. Anzi, tolgono. Perché nella società dell’immagine, da pop a trash il passo è brevissimo. Il problema è che Matteo Renzi è un ottimo comunicatore ma spesso deve fare i conti contro un nemico molto più temibile di Bersani o D’Alema: un ego smisurato. E Signorini è uomo che sa solleticare la vanità meglio di qualsiasi altro “giornalista” italiano.
La volata verso il congresso (e ancora più importante, verso le elezioni politiche anticipate) sarà molto lunga. Renzi parte con un vantaggio notevole e quasi incolmabile, ma qualche ulteriore passo falso comunicativo potrebbe fargli perdere il tesoretto guadagnato negli ultimi mesi. In fondo, è facile spiccare per modernità quando di fronte hai Pier Luigi Bersani o Guglielmo Epifani. Battere se stessi, soprattutto quando si è così vanitosi, è molto più arduo.