Sono come star della tempesta. Girano su gipponi blindati armati di telecamere, computer e barometri. Inseguono i tornado. Sono i cacciatori di Twister, i mostri d’aria che tempestano il mid-west americano. Vanno in direzione contraria a chi fugge. E immortalano le loro imprese su siti e canali tv dedicati al tempo. I loro volti e i loro nomi riempiono i video di Youtube e per loro quella di cacciatori di venti impetuosi è una professione. Le gesta dei tornado chasers sono un genere che spopola: come reality a episodi, documentari prodotti con cura e dispendio di mezzi, a iniziare dai pick up modificati come blindati a tenuta stagna per resistere alle tempeste d’acqua e non essere sradicati dal turbine. Uno degli spettacoli più terrificanti della natura, prodotto dall’incontro dei venti nelle pianure americane attira sempre nuovi adepti della video-caccia, con strumenti e tecniche sempre più raffinati. In gara l’uno con l’altro per conquistare l’immagine migliore e arrivare ancora più vicino al cuore del tornado. Loro dicono che non è solo divertimento, emozione estrema di una sfida alla natura, e alla morte, ma giustificano la loro passione con motivazioni scientifiche: avvicinarsi alla bestia tanto da poterla studiare, da capire come agisce, entrare nel ventre della tempesta per poterla prevedere, capirla, e così tenere a bada. Perché non sia più mortale come quella in Oklahoma  di Stefano Citati e Gisella Ruccia

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