23 maggio – 1 giugno: queste le date della nona edizione di VIE Festival che se la scorsa aveva subito un’interruzione e diversi annullamenti, a causa del sisma che ha duramente colpito i territori emiliani, eccolo nella nuova edizione dove si fa resistenza e contrasto all’evento naturale e alle sue conseguenze, ma anche resistenza e sforzo per contrapporsi ad una situazione di criticità della cultura nel nostro Paese.
“VIE è parte integrante del lavoro che uno stabile pubblico come Emilia Romagna Teatro porta avanti tutto l’anno – ha dichiarato Pietro Valenti, direttore di ERT – lavoro che ci porta con curiosità e passione a scegliere gli spettacoli; ritengo che il palinsesto di VIE ci connoti fortemente all’interno del panorama teatrale italiano. VIE è un festival di resistenza, fare teatro pubblico in un momento come questo in Italia sia particolarmente difficile”.
È partendo da questi presupposti che VIE Festival con rinnovata energia allarga il suo raggio d’azione e porta le sue proposte in alcuni dei comuni colpiti dal sisma, dove dalla scorsa estate a oggi Emilia Romagna Teatro Fondazione ha organizzato e curato, grazie alla collaborazione della Regione Emilia-Romagna e di numerosi artisti, alcune iniziative volte ad offrire un contributo alla rinascita delle comunità colpite dal sisma.
VIE infatti quest’anno si svolgerà tra Casalecchio di Reno e Rubiera, passando per Vignola, Castelfranco Emilia, Modena, San Felice sul Panaro, Mirandola, Novi di Modena, Carpi, Bologna, Finale Emilia e Soliera.Questo codice QR contiene il collegamento alla pagina principale della versione mobile di Vie Festival.
Creato e organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, grazie al partenariato della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Regione Emilia-Romagna, VIE porterà a Modena i lavori di ventitre compagnie espressione dell’eccellenza della scena contemporanea europea e mondiale, presentando undici spettacoli in prima nazionale e otto spettacoli in prima assoluta per un totale di sessantacinque repliche.
Sarà Modena ad ospitare alcuni importanti debutti assoluti: al Teatro Storchi Alvis Hermanis presenta, in prima nazionale, Onegin.Commentaries (giovedì 23 e venerdì 24 maggio); al Teatro Comunale Luciano Pavarotti, Pippo Delbono, presenta, in anteprima assoluta, il suo nuovo lavoro Orchidee (venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno).
Dopo il grande successo di Clôture de l’amour, presentato nella versione originale a VIE 2012 e nella versione italiana lo scorso autunno nella stagione del Teatro delle Passioni, debutta a VIE in prima nazionale, un nuovo lavoro di Pascal Rambert, Memento mori (giovedì 23 e venerdì 24 maggio). Autore poliedrico e curioso Rambert torna alle origini, esplorando la danza, in uno spettacolo che ha per soggetto il movimento stesso. Torna a Modena anche il greco Theodoros Terzopoulos protagonista della scena teatrale internazionale, che presenterà al Teatro delle Passioni la prima italiana di Alarme (venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno) lavoro che indaga il rapporto tormentato tra Maria Stuarda e la Regina Elisabetta, e porta in scena il loro conflitto fatale che si conclude con l’esecuzione di Maria Stuarda. Sempre Terzopoulos porterà in scena al Teatro delle Passioni Dancer (mercoledì 29 e giovedì 30 maggio). Mercoledì 29 e giovedì 30 il Teatro delle Passioni ospiterà l’ultimo lavoro di Paolo Musìo Voce: in quest’allestimento le parole e i movimenti di Musìo incontrano il lavoro dell’artista visuale Thorsten Kirchhoff.
Il Teatro delle Passioni ospiterà domenica 26 e lunedì 27 maggio la giovane attrice russa Karina Medvedeva; diplomatasi nel 2011 all’Accademia Statale dell’Arte Teatrale di San Pietroburgo, l’interprete porterà qui in scena Medea. Un monologo essenziale, quasi una confessione che mette a nudo questa celebre storia d’amore, tradimento, follia e dolore.
Un attesissimo ritorno quello di Jonathan Burrows e Matteo Fargion, il cui lavoro artistico è ormai da anni oggetto di attenzione del Festival. Venerdì 31 maggio porteranno in scena al Teatro Italia di Soliera Both Sitting Duet e One Flute Note, rispettivamente il primo e l’ultimo lavoro del duetto. In Both Sitting Duet il coreografo e il compositore si siedono l’uno accanto all’altro su due sedie e interpretano con assoluta precisione una composizione musicale per il corpo, leggendone la partitura da uno spartito. Nella stessa serata Burrows e Fargion presenteranno in prima nazionale il loro ultimo lavoro One Flute Note che segna un continuum con la struttura di Lecture On Nothing di John Cage. Sabato 1 giugno andranno invece in scena sempre a Soliera il loro penultimo lavoro Counting to one hundred, che il pubblico di Modena ricorderà di aver visto nella scorsa edizione di VIE e l’ultimo One Flute Note. Sarà invece il Teatro delle Passioni ad ospitare sabato 1 giugno un evento speciale, Show and tell una pièce per piano e due voci in cui il duetto avrà modo di dialogare con il pubblico.
Vie quest’anno omaggia Virgilio Sieni e gli dedica una piccola personale: nominato recentemente Direttore della Biennale Danza di Venezia, Sieni porterà sul palco del Teatro Storchi di Modena l’ultimo lavoro della sua Compagnia, De anima (domenica 26 maggio). Sei presenze di picassiana memoria si muovono, inquiete e disarticolate eppure dotate di una lievità struggente, perfetta: sei arlecchini senza maschera, che emergono e scompaiono dal fondale “rosa Tiepolo”, unico elemento aggiunto al palcoscenico. Nel cortile di Palazzo Pio a Carpi, da giovedì 30 maggio a sabato 1 giugno, Virgilio Sieni dirigerà HOME_quattro case, progetto ideato appositamente per VIE che coinvolgerà alcuni abitanti dei luoghi terremotati per dar vita ad una cerimonia simbolica della ricostruzione della casa. Utilizzando materiali recuperati dai luoghi terremotati e altri ricercati appositamente, il gruppo di persone coinvolto darà vita a coreografie diverse.
Sempre Sieni dirigerà in Fuga, Baudelaire – primo studio e In ascolto (sabato 25 e domenica 26 maggio, Teatro delle Passioni, Modena) un gruppo di giovanissimi danzatori di età compresa fra i 10 e 13 anni: si tratta di coreografie originali create da Virgilio Sieni e curate in collaborazione con una équipe di assistenti e con la partecipazione di artisti, architetti, storici dell’arte, filosofi, antropologi e geografi.
È l’evento sismico ad ispirare Se rompen las olas (sabato 25 e domenica 26 maggio, Teatro Dadà, Castelfranco Emilia) di cui è protagonista la giovane e straordinaria
attrice messicana Mariana Villegas, al suo debutto italiano. Villegas ci racconta la storia di come si conobbero i suoi genitori dopo il tragico e devastante terremoto che colpì Città del Messico del 1985, e di come, proprio grazie al terremoto, sia nata lei.
Un altro ritorno è quello della compagnia francese L’Eolienne, già ospiti dell’ultima
edizione di VIE Festival. Il Teatro Fabbri di Vignola ospiterà Marie – Louise (giovedì 30 e venerdì 31 maggio), un viaggio sensoriale e emozionale nell’universo della pittura: i danzatori acrobati della compagnia dialogheranno con i temi e colori di pittori come Botticelli, Bosch, Schiele, Lichtenstein, Hopper…
Il Teatro Dadà di Castelfranco Emilia ospiterà, venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno, Três dedos abaixo do joelho di Tiago Rodrigues, regista, attore e drammaturgo di spicco del panorama portoghese. Três dedos abaixo do joelho è un lavoro di denuncia in cui la censura, l’oppressione artistica e la libertà politica si fanno paradossalmente strumento di rivelazione dei punti di forza e debolezza del teatro.
A San Felice sul Panaro martedì 28, giovedì 30 e venerdì 31 maggio sarà possibile vedere Viaggio al centro della terra, Non- scuola a San Felice sul Panaro, esito finale del laboratorio che Marco Martinelli (Teatro delle Albe) sta conducendo da alcuni mesi con i giovani del Paese sul romanzo di Jules Verne. Sempre laboratoriale è il lavoro che Piccola Compagnia Dammacco sta facendo con gli abitanti di Novi di Modena dove andrà in scena presso la sala ARCI Taverna giovedì 30 maggio Autoritratto, atto conclusivo del laboratorio teatrale L’Emilia sulla Luna. Attraverso giochi, esercizi e improvvisazioni il laboratorio lavora alla scrittura e alla messa in scena di uno spettacolo teatrale che intende parlare della vita, dei sogni, delle paure e delle speranze dei suoi partecipanti, in un vero e proprio “autoritratto” in forma teatrale.
Andrea Adriatico, direttore di Teatri di Vita, dirige, da venerdì 24 a lunedì 27 maggio a Finale Emilia (le repliche proseguiranno poi a Bologna presso Teatri di Vita da giovedì 30 maggio a domenica 9 giugno) Quai Ouest, spettacolo che ERT coproduce. Adriatico mette in scena, una delle opere più affascinanti e misteriose di Bernard-Marie Koltès, scritta al rientro da un viaggio in America. È un testo che attraversa alcuni dei temi più cari a Koltès, quali l’emergenza che viviamo nel presente, i conflitti, le migrazioni, e che Adriatico ha sempre saputo mettere in luce nel corso della sua carriera.
Il Teatro delle Ariette porterà in scena Teatro naturale? (mercoledì 29, giovedì 30 e venerdì 31 maggio presso Teatro Tenda a Finale Emilia), il loro ultimo lavoro che intreccia racconti autobiografici con Lo straniero di Albert Camus.
La tensostruttura di Mirandola ospiterà giovedì 23 e venerdì 24 maggio <Age> il lavoro di CollettivO CineticO, nato nel 2007 come fucina di sperimentazione performativa fra teatro e arte visiva attorno alla direzione artistica e alla regia di Francesca Pennini.
Presso il teatro di Casalecchio di Reno andrà in scena la prima nazionale di A puerta cerrada (venerdì 24 e sabato 25 maggio) tratto dal romanzo di Jean-Paul Sartre A porte chiuse. Frutto di un fortunato incontro, quello fra Claudio Tolcachir, direttore del Teatro Timbre 4 di Buenos Aires, e Serge Nicolaï, attore del Theatre du Soleil, A puerta cerrada si caratterizza per la violenza, l’humor, la disperazione e la rivolta che attraversano questo allestimento dalla meccanica diabolica e implacabile. Il testo di Sartre diventa lo strumento per parlare della nostra società, della perdita di fiducia tra persone, per parlare di egoismo, di paura, di impegno politico e di sopravvivenza.
Ospiti di VIE anche i lavori di due registi il cui percorso artistico è seguito e appoggiato da anni da Emilia Romagna Teatro: César Brie e Marco Plini. Brie firma la regia della prima assoluta di In fondo agli occhi (Teatro Tempio TeTe venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio), uno spettacolo di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari. Il lavoro è un affresco del contemporaneo, a partire da ciò che sta in fondo ai nostri occhi, un percorso che porta a raccontare del proprio tempo e dei propri sogni. Marco Plini allestirà invece Himmelweg – La via del cielo (Teatro Herberia, Rubiera, venerdì 24 e sabato 25 maggio) di Juan Mayorga, uno dei drammaturghi spagnoli più rappresentato che in questo testo rivede la Shoah, da una prospettiva nuova e crudelmente paradossale. Accanto ad attori professionisti partecipano al progetto studenti delle Scuole medie inferiori e superiori di Reggio Emilia.
Per info: www.viefestivalmodena.com tel. 059/305738 info@viefestivalmodena.com