Domenica a Bologna si vota per decidere se mantenere i finanziamenti pubblici alle scuole d’infanzia private. Promosso dal comitato Articolo 33, con il sostegno di Sel e Movimento 5 stelle, il referendum è consultivo e non avrà conseguenze immediate per l’amministrazione, ma rappresenta un importante test politico per la giunta guidata dal centrosinistra. E soprattutto per il Pd che si è schierato apertamente contro i referendari, insieme a Pdl, Lega Nord e Curia. A poche ore dall’apertura dei seggi, Uomo da marciapiede’, in trasferta sotto le due torri, ha provato a sondare l’opinione della città, nelle ultime settimane spaccata tra i sostenitori dell’opzione A, per l’abolizione dei fondi alle paritarie, e quelli del B, per il mantenimento del sistema integrato pubblico-privato. Tra i temi toccati, la laicità dello Stato, la missione della scuola pubblica, le divisioni nel centrosinistra. I favorevoli al referendum intendono difendere l’art. 33 della Costituzione, dove si parla di scuola privata “senza oneri per lo Stato”, e vedono nei fondi comunali un privilegio contrario alla centralità della scuola pubblica. Più di un simpatizzante del Pd ammette che non seguirà le indicazioni del partito, per il quale il rischio è di un nuovo cortocircuito dopo l’amaro calice delle “larghe intese” fatto trangugiare a elettori e militanti. Dalla parte opposta si schierano quei bolognesi che non condividono le ragioni della consultazione: sono elettori di destra e di sinistra convinti che, nel particolare contesto di Bologna, le scuole di infanzia private assolvano a servizi di pubblica utilità e che quindi sia sbagliato ingaggiare una contrapposizione ideologica. Alcuni poi si mostrano scettici sull’efficacia dello strumento del referendum consultivo. Del resto il sindaco Virginio Merola ha già messo le mani avanti facendo intendere che l’attuale sistema delle scuole d’infanzia non subirà comunque modifiche dopo il voto. E voi come la pensate? La scuola privata – a ogni livello e senza eccezioni – deve essere gestita senza oneri per lo Stato? Dite la vostra nei commenti o votando la risposta che vi convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio di Giulia Zaccariello
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