Il leader M5S sul suo blog attacca il sindaco di Firenze e ricorda che una norma del 1957 prevede già che "i titolari di una concessione pubblica non possono essere eletti". A Radio24 Crimi ha spiegato che il referendum sull'euro "non è possibile"
“Il giovane Renzie ha dichiarato: ‘Fare una legge per dichiarare Berlusconi ineleggibile è ridicolo: gli avversari si vincono battendoli con le idee, non squalificandoli con regole ad personam’. Non sa che la legge che decreterebbe l’ineleggibilità di Berlusconi è del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti”. Beppe Grillo sul suo blog attacca il sindaco di Firenze in un post dal titolo “l’ignoranza del giovane Renzie” che riguarda l’ineleggibilità dell’ex premier, già prevista dalla legge. “Ma in questo Paese – prosegue citando Marco Travaglio – ‘anche le leggi, come i reati, cadono in prescrizione dopo un pò'”.
Dal suo comizio a Siena in vista delle amministrative, giovedì Grillo ha rilanciato il tema di un referendum sulla moneta unica, argomento sul quale anche il capogruppo al Senato Vito Crimi è intervenuto a Radio24. “Italia fuori dall’euro? E’ qualcosa sulla quale dobbiamo lavorare – ha detto – Perché non è così scontato. E non è neanche così scontato che si debba ragionare su euro sì euro no, ma ci sono varie possibilità, come la possibilità di euro a due velocità”. Tuttavia ha specificato che “un referendum purtroppo per il nostro ordinamento non è possibile. Magari – ha aggiunto – fosse introdotta anche la possibilità di fare referendum propositivi o consultivi e non solo abrogativi”.
Quanto al servizio di Milena Gabanelli sul Movimento 5 Stelle sui proventi del blog di Grillo e sui relativi guadagni della Casaleggio Associati, Crimi ha detto: ”Non so se sia libera, non mi interessa saperlo, quello che so è che ho visto un servizio l’altra sera che non era un’informazione completissima, sono stati messi insieme tutta una seria di informazioni anti-Grillo e anti-Casaleggio senza però arrivare a molto”. Quanto al rapporto con l’informazione, “non c’è assolutamente nessuna lista di giornalisti bravi e non bravi, ognuno di noi ha avuto modo di confrontarsi con molti giornalisti, nel tempo si impara a conoscerli e si impara anche a conoscere qualcuno che quando dici qualcosa poi la travisa, o la utilizza in modo distorto”. E conclude: “Esempi ce ne sono tanti ma alla fine cerchiamo di essere presenti in vari programmi. Certo quando c’è stato il dibattito sulla diaria avevamo ad ascoltarci uno stuolo di giornalisti, però non abbiamo giornalisti che ci chiedono ‘è vero che oggi avete presentato il decreto per l’abolizione delle Province?”.