I leader e i tesorieri dei partiti politici devono rendere pubblici i loro redditi. Anche se non siedono in Parlamento. E’ quanto previsto dalla proposta di legge del senatore Pdl Lucio Malan. Il testo non fa nomi, non cita il M5S né i suoi leader Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Ma fa chiaro riferimento al movimento nella relazione che spiega le ragioni dell’iniziativa legislativa.
Dall’82 la legge prevede obblighi di trasparenza di redditi e patrimoni di membri del governo, parlamentari e dirigenti pubblici, una platea ampliata di recente anche agli amministratori locali. Ma se in passato, spiega Lucio Malan, “tali norme avevano sempre determinato la trasparenza dei redditi dei leader dei partiti rappresentati in Parlamento, oggi non è più così”. In particolare ciò non avviene, scrive il senatore Pdl, “da quando un movimento che fa della trasparenza dei redditi degli esponenti politici uno dei punti principali della propria propaganda è entrato con numerosi rappresentanti eletti in entrambi i rami del Parlamento”. Il riferimento al Movimento 5 Stelle è chiaro.
Di qui il progetto di legge, composto da un solo articolo che propone di estendere “l’obbligo della pubblicità di redditi e patrimoni anche a capi e tesorieri di tutte i soggetti politici rappresentati in Parlamento”. E prevede inoltre l’estensione anche “a tutti coloro che percepiscono compensi a carico della finanza pubblica per un ammontare complessivo pari o superiore al quello dell’indennità parlamentare”.