Domenica 26 maggio nel tempio riminese della musica rock, il chitarrista che ha suonato coi Deep Purple e i Rolling Stones presente il nuovo album uscito lo scorso 7 maggio. Sul palco con lui Mike Keneally alle tastiere, Chris Chaney al basso e Vinnie Colaiuta alla batteria
Guitar hero is back. A due anni di distanza dall’ultimo album, Black Swans and Wormhole Wizards, Joe Satriani sforna un nuovo album, Unstoppable Momentum, uscito lo scorso 7 maggio, ed inaugura il tour italiano domenica 26 maggio nel tempio riminese della musica rock, il Velvet, per poi proseguire a Napoli, Roma e Firenze.
Un album registrato, scrive Satcha sul suo sito ufficiale, “dopo essere scampati all’asteroide” e dopo il ritorno dai successi del tour 2012 coi G3, la band della quale fanno parte l’ex allievo Steve Vai e il veterano Steve Morse. Undici brani, registrati in parte negli studi casalinghi di Satriani, in parte allo Skywalker Sound di George Lucas in California, che esplorano in direzioni differenti influenze musicali variegate. Satriani ha voluto essere affiancato da una nuova studio band, con Mike Keneally alle tastiere, Chris Chaney al basso e Vinnie Colaiuta alla batteria. Il risultato della sinergia è un disco, il quattordicesimo della carriera, che riesce a superare l’osticità di ascolto di un album strumentale grazie alla costante capacità di variare ritmi, melodie e stili, dal rock più tradizionale al funky al blues. Dalla complessità compositiva della title track, che fonde momenti musicali ora più duri ora viranti al progressive ora morbidi ed evocativi con una sorprendente fluidità alla gioiosa A door in the summer, esplosione di vitalità colorata e solare, dall’ipnotica e sperimentale Cant’ go back alla struggente I’ll Put a Stone On Your Cairn.
Merito anche del maggiore spazio che nel disco ha l’orchestrazione degli strumenti e la loro fusione, in un lavoro che ha tutta l’aria di essere quello di un compositore contemporaneo più che un virtuoso della chitarra votato alla celebrazione del proprio strumento. D’altra parte Satcha non è mai stato tipo da mettere se stesso più in alto della propria chitarra, mantenendo sempre quel suo modo di essere alieno rispetto all’universo delle superstar delle sei corde. Uno che ha suonato con Deep Purple e Rolling Stones ma ha preferito tornarsene ad una carriera da solista, iniziata a metà degli anni Ottanta, e alla libertà di esprimersi attraverso lo strumento che maneggia con la facilità con la quale si potrebbero usare i propri stessi arti e che ha fatto da maestro a musicisti del calibro di Steve Vai, Kirk Hammett (Metallica) e David Bryson (Counting Crows).
I biglietti per il concerto sono acquistabili su ticketone.it al costo di 30 euro. Per tutte le informazioni si rimanda al sito www.velvet.it.