Nella notte i sigilli del cantiere vuoto sono stati violati. “Giochi nel prato o cemento armanto” si legge in uno striscione lasciato sventolare su uno dei balconi. E si critica la posizione del Comune di Milano che è alla finestra rispetto a questa porzione di città, una volta un giardino aperto a tutti. Comune, al momento, impotente perché in attesa della decisione del Tribunale fallimentare che deve liquidare i creditori della Im.co. la società proprietaria dell’area, fallita nel giugno 2012.
L’amministrazione di centrosinistra viene definita come un ‘invasore’ dagli attivisti del Torchiera che chiedono invece una posizione più netta: quell’ecomostro va abbattuto, scrivono. Per concludere: “per ridare a Milano una misura umana fatta di case popolari, verde pubblico e spazio sociali”. Su twitter il vicesindaco di Milano, Ada De Cesaris, risponde alla nostra domanda “hanno ragione i cittadini a chiedere più quartiere e meno cantiere?” definendo l’ecomostro un “lascito del disatro Ligresti”. Un lascito però al quale non sembra si possa rimediare.