Grazie alla recente proroga, entro il 10 giugno 2013, per la gioia di tutti gli italiani andrà compilata la dichiarazione dei redditi.
Un documento cartaceo d’altri tempi che si potrebbe tranquillamente superare se ci fosse la volontà politica.
Con la tracciabilità dei conti correnti, lo Stato è già in grado di determinare il reddito di ogni cittadino, senza che ci sia bisogno di chiederglielo alla fine di ogni anno. Per quanto riguarda le detrazioni, l’annosa pratica di collezionare scontrini e ricevute potrebbe essere superata semplicemente rendendo tracciabili le transazioni economiche soggette a beneficio fiscale.
A San Paolo in Brasile ad esempio è stato introdotto un sistema completamente informatico molto efficiente di detrazioni immediate.
Ad esempio se ci occorre acquistare un medicinale, presenteremo al farmacista la nostra tessera fiscale e ci verrà automaticamente accreditata una percentuale di quanto abbiamo pagato direttamente sul conto in banca.
Nella presentazione Quattrogatti “Come si previene l’evasione fiscale” avevamo visto che norme fiscali troppo difficili da comprendere sono un grande limite alla tax compliance, ossia la totale collaborazione del contribuente nei confronti dello Stato.
E chi ha memoria del dibattito finale dei candidati alle primarie del centrosinistra si ricorderà certo che uno dei temi fondamentali era stato la ‘semplificazione fiscale’. Il candidato sconfitto Matteo Renzi aveva proposto un fisco moderno, in cui è lo Stato a compilare per i cittadini la dichiarazione dei redditi. Bruno Tabacci aveva proposto invece di approfondire le misure brasiliane. Quasi tutti si erano detti a favore di un progressiva limitazione del contante per incentivare la tracciabilità delle transazioni economiche.
Sono passati poco più di sei mesi da quel confronto pieno di promesse e speranze ed ancora nulla è cambiato sul fronte del fisco italiano. Secondo le stime dell’Istat l’economia sommersa italiana si aggira intorno al 17% ed in un periodo di crisi e forte risanamento dei conti pubblici, anche solo fare emergere l’1% del Pil sarebbe decisivo. Semplificare i modelli fiscali ovviamente non migliorerebbe in modo radicale la situazione, tuttavia sarebbe un modo certamente apprezzabile di premiare i cittadini onesti liberandoli dall’onere di perdere ore della propria vita nella compilazione di documenti ormai superabili.
Fabio Cassanelli