Sarà il caso di andare in tv. La strategia del silenzio ha pagato a febbraio, oggi potrebbe essere nociva. La situazione è fluida. Lo dicono i parlamentari a 5 Stelle nel giorno dopo il risultato delle elezioni amministrative. Stentano ad ammettere la sconfitta, ma cercano una via di fuga per tornare a essere protagonisti: “Il ritorno di Beppe Grillo in un talk show? Al massimo dovremmo essere noi a pensare di apparire un po’ di più”, dice Michele Dell’Orco, deputato dell’Emilia Romagna. Sempre rifiutando i talk show”. Nessuno chiede al leader di tornare sul piccolo schermo, anche se Grillo sta seriamente pensando a questa ipotesi dicono le persone che gli sono vicine. La televisione tanto odiata e tanto amata ritorna a ogni salita nel percorso del Movimento 5 Stelle. Lì è nato Beppe Grillo e lì ora potrebbe comparire per ridare forza a un gruppo che batte la fiacca dopo le ultime consultazioni elettorali.

“Dobbiamo ancora parlarne tra di noi – continua Dell’Orco – ma non è Beppe a dover esporsi. Siamo noi a dover incrementare la nostra presenza. Noi sappiamo cosa stiamo facendo in Parlamento e possiamo spiegarlo ai nostri elettori”. Il punto su cui gira l’intera discussione è il cattivo rapporto con la stampa e la difficoltà a comunicare al di fuori quello che succede a Roma: “Internet resta il nostro strumento fondamentale, ma dobbiamo renderci conto che ha dei limiti. Molti degli attivisti non sono al corrente di quello che abbiamo fatto fino adesso. Siamo tra i responsabili di questa cattiva informazione e dobbiamo aumentare le nostre apparizioni”. Sempre partendo dalla regola ferrea, precisa Dell’Orco, di decidere in assemblea chi ed evitando accuratamente i format che puntano solo al gossip e allo show.

Se i parlamentari non chiedono il ritorno di Grillo, l’ex comico a Genova pensa al cambio di strategia. Un balletto dell’indecisione, tra un sì e un no, che cambia continuamente. Lui riempirebbe gli schermi malgrado la sua lontananza dagli studi televisivi. Era il 26 gennaio scorso quando dal comizio di Ravenna annunciò il ritorno per chiudere con il botto la campagna elettorale. Poi la cancellazione all’ultimo minuto dell’intervista già fissata con Sky. Fu un evento mediatico comunque. Forte, fortissimo. Ora potrebbe essere necessario apparire per cercare di arrivare a quella parte di popolazione che non legge il blog su internet e che ancora fatica a conoscere il Movimento.

“Noi non cambiamo idea in base ai risultati elettorali – risponde tuttavia il deputato a 5 Stelle Sebastiano Barbanti – Non abbiamo parlato in assemblea del ritorno in televisione e vista la mole di lavoro non credo lo faremo. Abbiamo cose più importanti da discutere”. E sicuramente non spetta a Grillo fare il grande passo di ritornare sulle reti nazionali: “Non è il nostro problema fondamentale. Lui è il primo attivista e il megafono, ma siamo noi il Movimento 5 Stelle”. Non c’è bisogno, continua, di mettere in discussione internet e le parlamentarie, il metodo di scelta dei candidati attraverso la rete: “Non dimentichiamo che è lo stesso sistema che ha portato al nome di Stefano Rodotà per il Quirinale e che ha consentito di portare cittadini informati all’interno delle istituzioni”. Dello stesso parere Dell’Orco che crede che il problema sia solo nella scarsa partecipazione: “Possiamo migliorare, ma di sicuro è uno strumento che permette totale libertà e che ha portato normali cittadini dentro le istituzioni”.

Critico sul cambiamento di strategia è anche Roberto Fico, deputato tra i più vicini a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. “E’ complicato pensare a un ritorno di Beppe in televisione. E noi del resto ci siamo già abbastanza. Facciamo le dirette con i telegiornali e Vito Crimi è stato intervistato più volte. Continuiamo come abbiamo fatto e andrà bene”.

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