Scienza

Epatite A, frutti di bosco congelati: allarme del ministero della Salute

In Italia i casi sono aumentati nel periodo marzo-maggio 2013 del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il decorso è quasi sempre beningo e spesso asintomatico, soprattutto nei bambini, mentre l'infezione uccide nello 0,3% dei casi che sale all’1,8% sopra i 50 anni

Anche un frutto dall’apparenza innocua come un mirtillo può nascondere dei pericoli. E’ proprio sui frutti di bosco che si concentrano le attenzioni degli esperti, europei ma anche italiani, impegnati a monitorare i casi di epatite A segnalati in forte crescita, che almeno in parte potrebbero essere causati proprio dai questi frutti congelati in arrivo da fuori Europa. L’allerta nel nostro paese è stata alzata da una circolare pubblicata sul sito del ministero della Salute, secondo cui in Italia i casi sono aumentati nel periodo marzo-maggio 2013 del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Stiamo lavorando per raccogliere i dati definitivi da tutte le Regioni – afferma Anna Rita Ciccaglione dell’Istituto Superiore di Sanità – e per determinare con certezza la causa dei contagi”.

Più di qualche sospetto lo hanno destato appunto i frutti di bosco. I focolai della malattia, segnala il ministero, sono in aumento in tutta Europa a causa di due cluster, il primo che ha coinvolto 85 pazienti dei Paesi Nord-Europei presumibilmente legato al consumo nei gelati di questi frutti congelati di importazione extra Ue e l’altro segnalato in 35 turisti di ritorno dall’Egitto. “A fronte di tale situazione – si legge nella circolare – si è provveduto a valutare la presenza di un incremento del numero dei casi in Italia. Dai dati è emerso, negli ultimi mesi, un importante incremento rispetto agli anni precedenti”.

Anche in almeno un caso di famiglia infetta in Italia, scrivono gli esperti del ministero, i probabili responsabili erano proprio i frutti di bosco congelati, originari di paesi esteri (Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada). Altri casi si sono verificati in turisti stranieri che avevano soggiornato nel nord Italia, oltre che in persone tornate da viaggi in Egitto. Questo ha spinto il ministero a diramare la circolare alle Regioni, chiedendo di segnalare entro 48 ore all’Istituto Superiore di Sanità eventuali nuovi casi accertati.

Di tutte le forme di epatite quella contrassegnata con la lettera A è probabilmente la meno preoccupante. Come spiega anche il sito Epicentro dell’Iss, il decorso è quasi sempre beningo e spesso asintomatico, soprattutto nei bambini, mentre l’infezione uccide nello 0,3% dei casi che sale all’1,8% sopra i 50 anni. Fondamentale, spiegano gli esperti, è l’igiene del cibo che si consuma, che se non è cotto dovrebbe essere almeno ben lavato.