Diego Della Valle torna all’attacco di Rcs Mediagroup e ufficializza le pesantissime critiche al piano di salvataggio della società che pubblica il Corriere della Sera. Ma non riesce a evitare l’approvazione della ricapitalizzazione dell’editrice in linea con il progetto contestato e i desiderata delle banche creditrici. “Non riesco a prendere per buone le affermazioni dell’amministratore delegato”, ha detto l’avvocato Sergio Erede, delegato dell’imprenditore marchigiano, nel suo intervento all’assemblea dei soci chiamati a dare il via libera all’aumento di capitale.
“Se al 30 maggio 2013 la società non ha visibilità sul mese successivo, come è possibile credere alla conferma degli obiettivi per il 2013?”, ha aggiunto smontando poi le previsioni del cda per l’andamento degli esercizi successivi e, quindi, l’efficiacia degli accordi con le banche azioniste e creditrici, che sono vincolati a determinati risultati finanziari dell’azienda. E il cui mancato raggiungimento determinerebbe l’annullamento degli accordi di rifinanziamento, di fatto vanificando la prima tranche da 380 milioni della ricapitalizzazione da 600 milioni.
Confermato, quindi, il voto contrario di Della Valle all’operazione nonostante nei giorni scorsi le dure condizioni prospettate dagli istituti di credito per rifinanziare buona parte degli oltre 800 milioni di debiti di Rcs siano state ammorbidite. “Un pannicello tiepido”, ha commentato Erede secondo il quale “ci troviamo in realtà in una situazione molto diversa” da quella prospettata dagli amministratori che, in caso di approvazione della ricapitalizzazione, sono stati invitati a rivedere “profondamente il piano sulla base di una previsione realistica dei risultati dell’azienda”. Anche perché altrimenti si avrebbe solo un “trasferimento di valore dai nuovi azionisti ai vecchio creditori”.
Le critiche di Della Valle erano già state annunciate ai vertici di Rcs a mezzo raccomandata nelle scorse settimane, eppure il consiglio di amministrazione, che probabilmente pensava di ottenere il placet di mr. Tod’s dopo l’ultima revisione degli accordi con le banche, è rimasto senza parole. Tanto da sospendere l’assemblea per una riflessione durata quasi un’ora e mezza. “Respingiamo con fermezza l’addebito di aver compiuto irregolarità nella valutazione dell’interesse della società a favore delle banche” e contro la società, ha poi replicato l’ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, alla ripresa dei lavori. “Il cda ribadisce l’auspicio che i soci ritrovino una condivisione di intenti e di visione che accompagni il rilancio e lo sviluppo della società”, ha aggiunto dopo aver risposto alle critiche di Della Valle-Erede. Il muro contro muro non ha comunque fermato la delibera: la ricapitalizzazione è stata approvata dall’assemblea con il solo voto contrario di Della Valle, l’astensione di Benetton e Merloni e soprattutto grazie al via libera di Giuseppe Rotelli che ha sciolto la riserva appoggiando lo zoccolo duro di quel che resta del salotto buono.