Intervista al patron del Fuori Orario Franco Bassi. In attesa della serata conclusiva della festa del Fatto Quotidiano, dedicata quest'anno al prete genovese recentemente scomparso e alla sua comunità di San Benedetto al porto
Infatti, l’edizione 2013 sarà dedicata a don Andrea Gallo e alla sua Comunità di Genova.
Alle nostre feste il divertimento non manca mai, ma da solo non basta. Sentiamo l’esigenza di dover fare qualcosa per chi può sorridere meno di noi. Lo scorso anno ci ritrovammo con l’emergenza terremoto e siamo stati fieri di poter contribuire nel nostro piccolo. Questa volta c’era un’esigenza espressa da don Gallo in persona.
Quale?
Quella di trovare persone che aiutassero a continuare quel che lui faceva per la Comunità di San Benedetto al porto. Sappiamo che don Gallo è insostituibile, ma adesso più che mai dobbiamo contribuire in qualche modo, lo dobbiamo a lui e ai suoi ragazzi.
Il Don voleva essere sul palco…
Teneva tantissimo a questo concertone. Voleva esserci. Quando si è reso conto che le forze lo stavano abbandonando e non avrebbe proprio potuto si è rammaricato… Ma la sua presenza non mancherà. Noi condividiamo la sua idea di affrontare i problemi del disagio sociale con il divertimento, quindi nulla di meglio di un concerto-ne.
Il circolo Fuori Orario è un pezzo di storia dell’Emilia ormai, come nasce?
Era il 1993, vent’anni fa, eravamo un gruppo di iscritti alla sezione del Pci. Tante riunioni e la sensazione di non concludere mai niente. Così ci siamo messi a cercare un luogo che non disturbasse le partite di briscola e da lì a poco, con l’affiliazione all’Arci, nacque il Fuori Orario.
Nel 2009 Antonio Padellaro fonda il Fatto e il vostro circolo diventa sede di una delle nostre feste più importanti.
E ne sono ben felice. Perché il direttore ha tenuto fede a un impegno di libera informazione in un Paese asservito all’inciucio collettivo della normalizzazione. Non dimenticherò mai il primo editoriale che avete sempre rispettato: unica bussola la Costituzione.
Quarta festa del Fatto e seconda edizione del concertone…
Voglio fare un appello alla partecipazione, ai ragazzi, che vengano a divertirsi, ascoltare buona musica per fare una cosa piccola ma molto importante: aiutare la Comunità di don Gallo.
da Il Fatto Quotidiano del 31 maggio 2013