“Perché avrei dovuto chiamare Beppe Grillo? Io non do consigli, faccio il mio lavoro, dico sempre quello che penso senza calcolare le conseguenze”. Risponde così Stefano Rodotà al leader dell’M5S che dopo avergli dato dell’ottuagenario miracolato dalla Rete, lo ha accusato di aver scelto il Corriere della Sera per una critica a tutto campo anziché alzare il telefono. E sulle divisioni dell’M5S attorno alla sua figura, Rodotà ha commentato: “Sono affari loro. Io esprimo solo la mia opinione come ho sempre fatto, pensando che l’indipendenza di giudizio e la critica aiutino tutti”, ha proseguito l’ex garante della privacy a margine di un incontro all’Arci Bellezza di Milano in cui si è discusso anche della piattaforma web del Pd che nascerà per iniziativa di Stefano Boeri e di Renato Soru. “Grillo fa valutazioni politiche, la sua è un’interpretazione assolutamente legittima ma io non mi sono mai posto il problema di spaccare il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto Rodotà nel corso dell’incontro -. Ho fatto un’apertura al rinnovamento culturale che il Movimento 5 Stelle ha portato nel mondo morto della politica italiana” di Luigi Franco