“Non ce l’ho con i giornalisti, per l’amore di Dio, io gli voglio bene ma un giorno faremo i conti, ma non li faremo con tutti … Faremo i conti con i Floris e i Ballarò … ma io non dimentico niente … Siamo buoni, siamo gandhiani ma gli faremo un c… così…”. Beppe Grillo prosegue la sua crociata contro l’informazione e parla a tutto campo ad un’iniziativa elettorale a Mascalucia nel Catanese. Il leader del Movimento 5 Stelle lancia un anatema contro la stampa che ha mostrato la sua casa e la sua famiglia e contro cui si era già scatenato nei giorni scorsi. Nel mirino verbale ci sono anche i “Rodotà e la Gabanelli, quelli che ci si sono rivoltati contro”. Ai presenti che lo hanno applaudito il comico genovese, che in post aveva scritto di non credere di aver offeso l’ex Garante della Privacy candidato dal movimento candidato al Quirinale, ha concesso una battuta: “Loro le mani loro non le battono, le baciano…”.

”Io non ce l’ho con Rodotà”, ma è lui che “vuole fare una sinistra con i rossi, gli arancioni… Noi abbiamo la nostra natura siamo sopra. Se mi avesse chiamato – ha ribadito – glielo avrei spiegato, invece ha detto tutto al Corriere della Sera”. Grillo si è chiesto “perché la sinistra non l’ha fatto eleggere? Perché avrebbe fermato Berlusconi”.

Il leader rivendica genesi e storia del M5S: “Siamo nati tre anni e mezzo fa, dil 4 ottobre, nel giorno di san Francesco. I veri francescani siamo noi, Papa Francesco è venuto dopo. E lui è grillino. Abbiamo raddoppiato i nostri consiglieri, da 400 a 800. Ed abbiamo qua e là, anche qualche sindaco. Statene certi – ha evidenziato – che piano piano arriveremo perché non c’è alternativa. Siamo il primo movimento in Sicilia – ha proseguito – Inizialmente c’erano 15 deputati, adesso siamo in 14 perché uno è andato via perchè attratto dai soldi. Non è un problema anzi ero disposto a prestargliene di tasca mia purché se ne andasse”. E poi l’attacco all’informazione: “Non ho mai visto un’informazione così collusa che racconta balle su balle e che cerca di tirare fuori cose incredibili”.

Poi Grillo riconosce alcune smagliature tra i suoi eletti: “Sbaglieranno, ma sono persone perbene”. E sulla questione delle diarie dei parlamentari, che tanto dibattito hanno scatenato all’interno, afferma “i soldi li restituiranno o li caccio a calci….”. Sulla questio del finanziamento pubblico ai partiti Grillo tira dritto: “Stanno discutendo come gestire i soldi, noi abbiamo deciso di non gestirli, li abbiamo dati indietro. Siamo giovani e stiamo crescendo, non si possono paragonare le politiche con le elezioni amministrative”.

Durante il comizio c’è stato anche un siparietto con il pubblico quando Grillo ha fatto riferimento a 20 milioni di pensionati – “E mi ci metto anche io”- e 5 milioni di impiegati statali, un milione che “vive di politica”: “La metà di questi non vuole cambiare…”, ma una voce tra il pubblico grida: “Non è vero, non è vero… io sono lavoratore autonomo mia madre è pensionata, faceva l’insegnante… siamo tutti a terra… “. Grillo ha risposto ricordando la manifestazione del Pdl a Brescia: “Quelli che sono andati a vedere Berlusconi a Brescia … c’erano pensionati che sono andati a vedere un altro pensionato…. Davanti c’erano i vecchi e dietro c’erano ragazzi che protestavano. Ho visto una rissa, uno scontro generazionale e non sociale… tra uno di 20 e uno di 80 anni e quello di 20 le prendeva … Abbiamo queste persone che non vogliono cambiare, come ti spieghi 8 milioni di a Berlusconi?  Non sono io che devo andare in televisione siete voi che dovete uscire di casa“. Grillo ricordato che nonostante i voti il Movimento “non ha una carica… un ministero Non abbiamo nulla… Adesso ci sono Copasir e Vigilanza Rai... Lì ci andrei io”. 

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