Prima ha tentato di impiccarlo, poi lo ha accoltellato e infine gli ha dato fuoco. E’ brutale il delitto scoperto in provincia di Cuneo. Il corpo semicarbonizzato, che in un primo momento era sembrato appartenere a una ragazza nordafricana a causa delle pessime condizioni, ha attorno al collo una pezzo di cavo da batteria
Prima ha tentato di impiccarlo, poi lo ha accoltellato e infine gli ha dato fuoco. E’ brutale il delitto scoperto oggi a Mondovì, in provincia di Cuneo.
I carabinieri della cittadina cuneese, supportati dal Nucleo operativo di Cuneo guidato dal tenente colonnello Roberto Gonella, hanno stabilito l’esatta dinamica dell’omicidio. Il cadavere semicarbonizzato, che in un primo momento era sembrato appartenere a una ragazza nordafricana a causa delle pessime condizioni, ha attorno al collo una pezzo di cavo da batteria, lo stesso trovato attaccato a un albero.
E’ probabile, quindi, che l’assassino abbia tentato di impiccarlo senza però riuscirci perchè il cavo si è spezzato. A quel punto, secondo gli investigatori, lo avrebbe accoltellato: sono una decina le ferite da arma da taglio che il corpo ha sul petto. Dopo averlo trascinato per qualche metro, come dimostra la scia di sangue trovata sull’asfalto, l’assassino gli ha poi dato fuoco.
Il cadavere presenta bruciature sulle gambe, sulle braccia e sul volto. Ancora senza esito, al momento, il tentativo di identificare la vittima.