”Ho fatto la tv per 40 anni, fa male non per quello che viene detto ma per quello che si vede. Noi non andremo in televisione, noi la occuperemo”. La provocazione arriva da Beppe Grillo durante un comizio a Ragusa, per le elezioni Comunali in Sicilia. Continua la linea morbida del leader a 5 Stelle sul tema più discusso in passato: la comparsa nei programmi del piccolo schermo.
Dopo il divieto assoluto per deputati e senatori di partecipare a talk show, il debole risultato alle elezioni amministrative ha convinto Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio a cambiare strategia. Venerdì 31 maggio, i primi corsi di comunicazione organizzati a Milano per dieci parlamentari grillini e poi l’intervista di oggi a “In mezz’ora” di Roberto Fico. Nuovo portavoce alla Camera e candidato alla presidenza della commissione di Vigilanza Rai, è il volto pulito mandato a colonizzare la televisione nazionale: “Con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”, ha spiegato alla giornalista Lucia Annunziata, “abbiamo avuto un incontro rilassato e tranquillo sulla comunicazione. Per quanto riguarda le presenze in Tv, non ci siamo mai sottratti, stiamo solo cercando di definire una comunicazione più efficace per fare arrivare ai cittadini le cose che facciamo. Non abbiamo ricevuto delle regole vere e proprie, ma delle indicazioni, cioè cercare di andare nelle trasmissioni dove escono fuori i contenuti, i progetti di legge sui quali stiamo lavorando”.
E alle polemiche, anche tra gli stessi parlamentari, sul fatto che siano stati preparati solo in dieci risponde: “Abbiamo iniziato un percorso che sarà esteso a tutto il gruppo parlamentare. Una classè di 50-60 persone non ha senso, invece in dieci persone funziona, e poi i dieci possono riportare quello che si è detto per creare un gruppo di comunicazione più ampio”. Un passo indietro che ha fatto discutere molti, soprattutto dopo che Marino Mastrangeli era stato espulso proprio per la partecipazione al programma di Barbara D’Urso: “Lui non è stato cacciato perchè andava in tv, ma solo perchè non rispettava le decisioni del gruppo: se noi diciamo a Mastrangeli non andare in certe trasmissioni, lui deve stare alle indicazioni del gruppo”.
Il prossimo banco di prova per il Movimento 5 Stelle saranno le elezioni comunali in Sicilia. E nel corso del comizio di oggi Beppe Grillo ha attaccato duramente il Presidente della Repubblica: “Fatti un esame di coscienza, andavi da Roma a Bruxelles con un volo da 66 euro e te ne facevi rimborsare 800, non hai infranto la legge, ma l’etica si”. Se dopo le elezioni l’ex comico di Genova aveva inaugurato una tregua con Napolitano, lo scontro è ripartito dopo pochi mesi e anche in Sicilia il comico ne approfitta per criticare la sua elezione per un secondo mandato: “Sempre a dire che i grillini sanno solo dire di no, noi da quando siamo in Parlamento abbiamo fatto le leggi. Se volevano mandare a a casa Berlusconi, dovevano votare Rodotà e Prodi, invece, hanno fatto altre scelte, eleggendo Napolitano che ormai solo vigila. Sono accusato di vilipendio perchè lui, mentre si raddoppiava la carriera, ha dato mandato alla Cancellieri di andare a casa di 21 giovani per avere detto cose sgradevoli al presidente della Repubblica”.
Il vero attacco di Beppe Grillo però, è contro il premier Enrico Letta che, dice, sottovaluta la difficile situazione dell’Italia. “Questo Paese sta esplodendo, è finito dal punto di vista economico e politico: siamo nelle macerie, ma il governo fa proclami, con il premier Capitan Findus Letta che vende soltanto miraggi. L’Italia è come un cammello che, se debilitato, può morire all’improvviso”. Nella sua tappa nei piccoli paesi siciliani dove si vanta di essere l’unico leader politico nazionale ad essere arrivato, Grillo racconta di una nazione sofferente: “Lo Stato non sa piu’ dove prendere i soldi e specula sulla povera gente. Crea ansia, ricatta e manda la Guardia di Finanza a controllare i bed and breakfast, mentre si fa scappare 21 miliardi dal Monte dei Paschi di Siena”. Responsabili sarebbero, secondo l’ex comico, Mario Monti e il premier Enrico Letta, “uno che dice che c’è un problema occupazione per i giovani con un tweet”.
Tra proclami e battute, Grillo non dimentica che la settimana che si apre sarà fondamentale per i 5 Stelle. Roberto Fico è il candidato come presidente della comissione di Vigilanza Rai, la poltrona pesante che potrebbe fare la differenza tra i 5 Stelle: ‘Hanno messo a vigilare sulla Rai la presidente Tarantola, che è la stessa che quando era alla Banca d’Italia vigilava sulla Montepaschi dove si è lasciata sfuggire 21 miliardi di euro. Se non la vigiliamo noi 5 stelle la Rai chi la vigila?”.