Il ministro ha riassunto l'agenda del governo sul piano del lavoro, spiegando che bisogna puntare su semplificazioni, incentivi per nuove assunzioni, interventi per migliorare i servizi all’impiego, imprenditorialtà giovanile. E mantenere la legge Fornero
“I giovani disoccupati italiani sono 650mila: un numero aggredibile“. L’avvertimento è del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che ha ribadito la differenza per cui “non è vero che il 40% dei giovani italiani è senza lavoro, perché è l’l’11% dei giovani italiani che è senza lavoro, il 40% dei giovani attivi”.
“Attenzione”, ha precisato, “si tratta di una differenza piuttosto rilevante sul piano politico e della politica economica, perché quel 40% di giovani che sono attivi e non trovano lavoro sono 650 mila. Un numero aggredibile, che deve determinare ancora più urgenza, perché non stiamo parlando di milioni di persone, come i tre milioni di disoccupati complessivi più i tre milioni di inattivi che in realtà vorrebbero lavorare”. Giovannini ha poi riassunto l’agenda del governo sul fronte del lavoro: “Manutenzione della legge Fornero, semplificazioni, incentivi per nuove assunzioni, interventi per migliorare i servizi all’impiego, imprenditorialtà giovanile”, spiegando che si tratta di “un insieme di percorsi che stiamo studiando”.
Il piano per l’occupazione sarà pronto entro giugno. “l’efficacia degli interventi partirà dal mese di settembre-ottobre”, ha spiegato al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, perché “quando le imprese riapriranno i battenti è fondamentale che le regole siano chiare”. Il ministro ha segnalato infine che i fondi destinati alle borse per il diritto allo studio, “per chi in teoria è povero, sono scesi da 103 milioni a 13 milioni: di che parliamo? Questo non è degno di un Paese che si riempie la bocca di parole come futuro”.