Nuovo maxi sequestro di beni ad Angelo Balducci, ex provveditore alle Opere pubbliche, per oltre 13 milioni di euro. Il sequestro è stato eseguito da Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e dai Carabinieri del Ros e ha riguardato beni immobili, autoveicoli, motoveicoli, quote societarie e conti bancari. L’operazione è stata compiuta a distanza di meno di un mese da un altro maxi-sequestro, di 12 milioni di euro, con il quale le Fiamme Gialle ed i carabinieri del Ros avevano già messo i sigilli a buona parte del patrimonio personale di Balducci. Il decreto di sequestro è stato disposto dal tribunale di Roma, su richiesta del procuratore capo Giuseppe Pignatone e i sostituti Procuratori Ilaria Calò e Roberto Felici. I beni, oltre a Balducci, erano intestati alla moglie Rosanna Thau e ai figli Lorenzo e Filippo. La cricca degli appalti del G8 sarà processata il 30 settembre. L’accusa per Balducci, l’imprenditore Diego Anemone e l’ex dirigente del ministero dei Beni Culturali Gaetano Blandini è di corruzione. 

Le conclusioni del tribunale per questo nuovo sequestro si fondano sulle risultanze delle molteplici indagini condotte dalle procure della Repubblica di Roma, di Firenze e di Perugia, all’esito delle quali è stata anche emessa sentenza di condanna nonché misure cautelari personali e reali nei confronti del Balducci per gravissime e ripetute condotte di corruzione, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere. Illeciti commessi quando Balducci rivestiva le funzioni di Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici e anche nella sua veste di figura apicale del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo istituito alla presidenza del Consiglio dei ministri, con competenza in materia di assegnazione degli appalti relativi ai cosiddetti “Grandi Eventi”: Mondiali di nuoto 2009, vertice G8 all’isola della Maddalena, Celebrazioni del 150 anniversario dell’Unità d’Italia. 

Tra i beni colpiti dal provvedimento vi sono svariati immobili di lusso, come l’abitazione romana dei Balducci, appartamenti sulle Dolomiti ed in provincia di Pesaro, nonché un lussuoso casale con piscina e relativi terreni a Montepulciano (Siena), la cui edificazione e ristrutturazione è stata curata proprio dall’impresa Anemone. Sigilli anche per i conti bancari e le automobili di Balducci e dei suoi familiari e per la società di produzione cinematografica Edelweiss production, che ha beneficiato di ingentissimi finanziamenti dell’imprenditore Anemone e che ha prodotto alcuni film interpretati da Lorenzo Balducci, figlio dell’ex provveditore alle Opere Pubbliche. Si tratta, fanno notare i finanzieri, di uno dei primi casi di applicazione di una misura di sicurezza a carattere patrimoniale nei confronti di soggetti la cui pericolosità deriva non dall’appartenenza al crimine organizzato ma dal ripetuto coinvolgimento nei cosiddetti reati dei “colletti bianchi”. 

Al centro delle indagini “un esteso e sistematico fenomeno di corruzione – sottolinea la guardia di finanza – definito da alcuni dei soggetti intercettati come ‘sistema gelatinoso’ che, dal 1999, ha consentito la metodica assegnazione di rilevantissimi appalti pubblici gestiti dalle strutture dirette da Balducci ad un numero chiuso di imprese favorite – in primis quelle facenti capo all’imprenditore Diego Anemone, a fronte di illeciti benefici economici personali per i membri della ‘cricca’ guidata da Balducci”. Proprio Balducci e Anemone erano stati visti in un bar di Roma, come documentato dal fattoquotidiano.it.

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