Cultura

Milano: Cosenza, Gandini e Zanardo nella Hall of fame dell’Art directors club

Alle 20 all’Auditorium in via Corridoni 16, l'Adci saluterà l’ingresso delle due blogger de ilfattoquotidiano.it e del regista di Videocracy: "Hanno svolto un enorme lavoro teso a diffondere strumenti critici accessibili a tutti, per rendere la fruizione dei mass media più consapevole"

di RQuotidiano

Migliorare il messaggio veicolato dalla pubblicità italiana. Per aver perseguito questo obiettivo, venerdì 7 giugno, ore 20, all’Auditorium della Provincia di Milano, in via Corridoni 16, L’Art directors club italiano (Adci) saluterà l’ingresso nella propria Hall of fame di Giovanna Cosenza, Erik Gandini e Lorella Zanardo. Perché tre non pubblicitari – una docente universitaria di Semiotica e blogger de ilfattoquotidiano.it; il regista e produttore cinematografico, autore nel 2009 di “Videocracy – Basta apparire” e l’autrice del documentario “Il corpo delle donne e anche lei blogger de ilfattoquotidiano.it – entrano nella Hall of fame dell’Adci e cosa c’entrano con un’associazione che ha come obiettivo quello, per l’appunto, di migliorare la pubblicità italiana? “Giovanna Cosenza, Erik Gandini e Lorella Zanardo hanno svolto un enorme lavoro (e continuano a farlo) teso a diffondere strumenti critici accessibili a tutti, per rendere la fruizione della tv e dei mass media in generale, più consapevole – si legge sul sito dell’Art directors club – Lorella, Erik e Giovanna hanno creato contenuti in grado di riportare all’attenzione un aspetto fondamentale: la grande responsabilità morale che si assume chiunque abbia accesso ai media“. Insomma, “Erik, Lorella e Giovanna sono creatori di contenuti critici e quindi utili e ispiranti per la società e per chi come i soci dell’Art directors club italiano, da quasi 30 anni si pone l’obiettivo di migliorare la comunicazione d’impresa e istituzionale in Italia”.

L'invito dell'Adci per venerdì 7 giugno a Milano

Accogliere Cosenza, Gandini e Zanardo nella Hall of fame dell’Adci “rappresenta per il panorama della comunicazione italiana un segnale di speranza: anche dopo 30 anni di televisione come quelli che abbiamo vissuto, si è ancora in grado di produrre anticorpi culturali – scrive Massimo Guastini, presidente dell’Adci, già promotore di una petizione contro la pubblicità sessista – E proprio in funzione degli ultimi 30 anni di tv ritengo sarebbe utile far conoscere il loro lavoro nelle scuole dell’obbligo”. Invece. “L’opera di tutti e tre vive soprattutto in rete. Se questo è in parte comprensibile nel caso di Giovanna Cosenza, non lo è assolutamente per “Videocracy, basta apparire” e per “Il corpo delle donne”. Entrambi prodotti nel 2009, non sono mai stati messi in onda da Rai (anzi, la Rai ha mandato in onda il doc di Lorella Zanardo una volta in agosto a mezzanotte, come da lei stessa specificato). Anzi, i trailer di Videocracy vennero rifiutati anche dalla stessa Rai, oltreché da Mediaset. Andò in onda su La7, due anni dopo, grazie a Enrico Mentana. Accogliere Erik, Giovanna e Lorella, nella Hall of fame di un’associazione di creativi pubblicitari, vuole essere “il segno di un’alleanza tra chi reclama lo stesso diritto: una tv più sana. Pubblicità compresa. 

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