Il leader dei Cinque Stelle: "Camera e Senato sono diventati un luogo di nominati che approvano le leggi del governo. A cosa servono le elezioni se il Porcellum è fuori dalla Costituzione? Ora pretendono di cambiarla su dettatura di Pdl e Pd". La reazione di Laura Boldrini: "Le dichiarazioni di Beppe Grillo,scomposte e offensive, tendono di nuovo a colpire il Parlamento e quindi la democrazia"
“Camera e Senato sono diventati un luogo di nominati che approvano le leggi del Governo”, “non serve a nulla”. Dopo l’elezione di un parlamentare dei Cinque Stelle alla presidenza della commissione di Vigilanza Rai e nella giornata della fuoriuscita di due deputati dal gruppo della Camera Beppe Grillo torna ad attaccare il Parlamento in particolare soffermandosi sulle riforme istituzionali: “A che serve questo Parlamento? A cosa servono le elezioni? Il Parlamento è incostituzionale in quanto il Porcellum è incostituzionale. Ora pretende di cambiare la Costituzione su dettatura di pdl e pdmenoelle? Follia”. Afferma il leader M5S nel post dal titolo “La scatola di tonno è vuota”, in riferimento alle sue parole prima delle elezioni: “Lo apriremo come una scatola”.
Si chiede Grillo: “Il Parlamento ha ancora un senso? Va riformato, abolito? Una cosa è certa, oggi non serve praticamente a nulla. Il Parlamento, luogo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini. Emette sussurri, rantoli, gemiti come un corpo in agonia che sono raccolti da volenterosi giornalisti per il gossip quotidiano. Chi rappresenta ormai questo luogo? Deputati e senatori sono nominati dai dirigenti della ‘ditta’ del pdmenoelle (così si dice la chiami Gargamella Bersani in privato) e di un condannato in secondo grado per evasione fiscale che altrove sarebbe in fuga in lidi lontani”. Secondo il leader dei Cinque Stelle “i parlamentari nominati dai partiti non rappresentano nessun elettore, neppure sé stessi. Sono solo impiegati con un ottimo stipendio adibiti a pigiare bottoni a comando. Qualcuno, scelto tra i più fedeli, viene utilizzato alla bisogna per raccontare frottole in televisione su canali lottizzati. Il Parlamento è sovrano in materia legislativa secondo l’articolo 76 della Costituzione che dice: ‘L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti’. Fare leggi è il suo compito, ma le leggi, al suo posto, le fa il Governo sotto forma di decreti a pioggia, quasi sempre approvati in Aula”.
“Il Governo, in teoria, ha il compito di governare, non di sostituirsi al Parlamento. Camera e Senato, sono diventati un luogo di nominati che approvano le leggi del Governo – afferma Grillo – Una situazione degna di deliri da funghi allucinogeni. Il Parlamento può sfiduciare il Governo in carica, unico titolato a farlo, sempre secondo la Costituzione (articolo 94). Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi. ‘Vuolsi così colà dove si puote’. I parlamentari stessi non sono tenuti alla presenza in aula. Alcuni si vedono una o due volte all’anno”. “Il Parlamento potrebbe chiudere domani – conclude Grillo – Nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro, un monumento ai caduti, la tomba maleodorante della Seconda Repubblica. O lo seppelliamo o lo rifondiamo. La scatola di tonno è vuota. Ripeto: la scatola di tonno è vuota”.
Le sue parole hanno scatenato la reazione del presidente della Camera Laura Boldrini: “Le dichiarazioni di Beppe Grillo, scomposte e offensive, tendono di nuovo a colpire il Parlamento e quindi la democrazia. Sono dannose per il paese, per la sua immagine all’estero, per chi lavora a rinnovare le istituzioni rendendole più sobrie, efficaci e trasparenti e per gli stessi deputati del gruppo M5S”. E poi aggiunge: “I parlamentari grillini – sostiene Boldrini – sono presenti con grande impegno nell’attività della Camera. E Grillo si ostina a chiudere gli occhi sui cambiamenti in corso: la riforma del regolamento della Camera, avviata nelle prime settimane della legislatura, porterà proprio a ridare centralità all’attività parlamentare, limitando il ricorso ai decreti legge, rafforzando il ruolo delle commissioni e dando un iter certo e rapido alle proposte di legge di iniziativa popolare, fin qui troppo spesso ignorate. Lanciare invettive è facile. Cambiare le cose lo è meno, ma alla Camera, anche senza l’apprezzamento di Grillo, ci stiamo provando“.