Si parla di riforma costituzionale, si scelgono i “saggi”, si riapre il dibattito sul presidenzialismo. Con l’alto patronato del presidente Napolitanto si avvia un percorso parlamentare. Ma è davvero una priorità del Paese in questo momento? Ed è questo il compito della maggioranza “emergenziale” formatasi a sostegno del governo Letta per dare sbocco allo stallo post elettorale e affrontare le urgenze della crisi economica? ‘Uomo da marciapiede’ lo ha domandato ai passanti di Milano. Non tutti sono informati e non molti sono interessati alla questione. In prevalenza, chi risponde afferma che la priorità del Paese non è certo la riforma costituzionale. “Semmai la Costituzione va rispettata e attuata”, dice più di una voce. “La cosa più importante è cambiare la legge elettorale prima di tornare al voto”, aggiungono altri. Non mancano gli scettici, i quali in sostanza dicono: “E’ solo un modo per prendere tempo e distrarre l’attenzione da altri interessi”. Ma c’è anche chi ritiene necessario un grande cambiamento delle regole del gioco: “Dopo oltre 60 anni, la Costituzione va aggiornata ai mutamenti della società e della politica”, osserva qualcuno. “Con l’elezione diretta del presidente, finalmente il popolo conterà di più”, dichiara chi si fida. “Meglio non dare a Berlusconi quest’arma”, ribattono dall’altra parte, “soprattutto senza contestuali riforme antitrust e sul conflitto di interessi”. E voi che ne pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio di Ricky Farina, musiche di Nicola Gelo
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