Vittima del vizio del gioco, un ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, con la complicità di quattro colleghi, ha sottratto alla banca più di 23 milioni di euro; i cinque sono ora indagati dalla Procura della Repubblica di Napoli insieme ad altre sette persone, tra cui alcuni titolari di agenzie di scommesse. Il pm Salvatore Scalera ipotizza per tutti il reato di associazione per delinquere e, a vario titolo, quelli di truffa e riciclaggio.
Promotore dell’associazione per delinquere è considerato Remigio C., 59 anni, ex dipendente di Mps addetto all’ufficio “Servizi vari e logistica area Sud Ovest’’, che ha sede a Napoli. Il suo compito era quello di provvedere alle spese correnti della banca, come il pagamento delle bollette.
“Gonfiando” ad arte la voce “spese generali”, Remigio C., con la complicità dei colleghi Vincenzo N., Maria F., Giocondo C. e Giuseppe M., è riuscito a far sborsare all’istituto di credito 23 milioni e 468.000 euro: per sua stessa ammissione, la maggior parte dei soldi è finita nelle sue tasche, alcune centinaia di migliaia di euro in quelle dei colleghi.
Nei confronti dell’impiegato la Procura non ha chiesto l’arresto dopo che Remigio C., che è assistito dagli avvocati Silvio e Fabio Fulgeri, ha chiesto al pm di essere interrogato e ha spiegato di essere dipendente dal vizio del gioco, ammettendo di avere puntato fino a 100.000 euro al giorno nelle agenzie di scommesse sportive. Nell’inchiesta sono coinvolti alcuni titolari di sale giochi, tra cui una donna di origini venezuelane, che hanno fatto confluire sui propri conti correnti somme puntate da Remigio C. e per questo rispondono di riciclaggio.
Cronaca
Gioco d’azzardo, 5 dipendenti Mps sottraggono 23 milioni di euro alla banca
“Gonfiando” ad arte la voce “spese generali”, Remigio C., con la complicità di 4 colleghi è riuscito a far sborsare all’istituto di credito quasi 24 milioni di euro. Ora i cinque sono indagati dalla Procura di Napoli insieme ad altre 7 persone, tra cui alcuni titolari di agenzie di scommesse: associazione per delinquere, truffa e riciclaggio le accuse
Vittima del vizio del gioco, un ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, con la complicità di quattro colleghi, ha sottratto alla banca più di 23 milioni di euro; i cinque sono ora indagati dalla Procura della Repubblica di Napoli insieme ad altre sette persone, tra cui alcuni titolari di agenzie di scommesse. Il pm Salvatore Scalera ipotizza per tutti il reato di associazione per delinquere e, a vario titolo, quelli di truffa e riciclaggio.
Promotore dell’associazione per delinquere è considerato Remigio C., 59 anni, ex dipendente di Mps addetto all’ufficio “Servizi vari e logistica area Sud Ovest’’, che ha sede a Napoli. Il suo compito era quello di provvedere alle spese correnti della banca, come il pagamento delle bollette.
“Gonfiando” ad arte la voce “spese generali”, Remigio C., con la complicità dei colleghi Vincenzo N., Maria F., Giocondo C. e Giuseppe M., è riuscito a far sborsare all’istituto di credito 23 milioni e 468.000 euro: per sua stessa ammissione, la maggior parte dei soldi è finita nelle sue tasche, alcune centinaia di migliaia di euro in quelle dei colleghi.
Nei confronti dell’impiegato la Procura non ha chiesto l’arresto dopo che Remigio C., che è assistito dagli avvocati Silvio e Fabio Fulgeri, ha chiesto al pm di essere interrogato e ha spiegato di essere dipendente dal vizio del gioco, ammettendo di avere puntato fino a 100.000 euro al giorno nelle agenzie di scommesse sportive. Nell’inchiesta sono coinvolti alcuni titolari di sale giochi, tra cui una donna di origini venezuelane, che hanno fatto confluire sui propri conti correnti somme puntate da Remigio C. e per questo rispondono di riciclaggio.
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Brasilia, 22 dic. (Adnkronos/Afp) - Il bilancio delle vittime del terribile incidente d'autobus avvenuto ieri nello stato brasiliano di Mina Gerais (sud-est) è salito a 41 morti. Lo ha riferito la polizia in una conferenza stampa, precisando che "41 corpi sono stati trasportati all'istituto forense".
L'autobus viaggiava sull'autostrada che collega San Paolo (sud-est) a Vitória da Conquista, nello stato di Bahia (nord-est). La polizia federale ha precisato che, secondo "le prime informazioni e le tracce rinvenute sul posto", un grosso blocco di granito "probabilmente" è caduto da un camion che viaggiava in senso contrario e ha colpito l'autobus, che ha subito preso fuoco.
L'autista del camion è fuggito, ha dichiarato la polizia, aggiungendo che la sua patente di guida era stata sospesa per due anni. Si tratta della peggiore tragedia avvenuta su una strada federale in Brasile dal 2007.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - “Il ministro Nordio, puntando il dito contro i giudici e sentenziando che chi sbaglia debba pagare, non ha specificato se questa valga anche per l’attuale categoria di sua appartenenza. Perché in tal caso un ministro che non ne azzecca una, all’indomani delle dimissioni del capo del Dap, Giovanni Russo, presumibilmente causate da dissidi con un sottosegretario, con una situazione disastrosa dei penitenziari italiani, di fronte ad un numero impressionante di suicidi tra i detenuti e finanche tra gli agenti della penitenziaria: ebbene, un ministro dovrebbe pagare per tutto questo?”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
“All’indomani della sentenza di Palermo -aggiunge- la destra torna all’attacco contro una magistratura di cui non sopporta l’indipendenza”.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Le sostanze stupefacenti sono il pericolo numero uno per il nostro Paese". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi. "Abbiamo una crescita esponenziale dell'uso delle sostanze -denuncia- iniziando dalla cannabis che ancora oggi viene considerata innocua da settori della sinistra. Apprezzo l'impegno del sottosegretario Mantovano e del viceministro Bellucci in materia e insieme a questo serve una sensibilizzazione generale. I danni causati dalle droghe sono notevoli -conclude Antoniozzi- e c'è bisogno di una prevenzione che coinvolga le scuole e gli Enti locali e che punti ad intercettare il linguaggio del giovani".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - “Lo Stato garantisce, neanche sempre, la riparazione per ingiusta detenzione a chi è stato arrestato ingiustamente. Ma a chi è stato assolto dopo aver subito una misura cautelare reale o personale come un sequestro o un interdizione dalla professione, o un divieto di dimora, subendo un danno grave, lo Stato non risarcisce nulla. Nulla anche a chi ha subito un processo ‘temerario’, che non doveva celebrarsi perché mancavano fin dall’inizio elementi per supportarlo". Lo afferma Enrico Costa, deputato di Forza Italia.
"Non subisce conseguenze di carriera -ricorda- il magistrato che sbaglia e non ottiene alcun risarcimento chi ha subito una misura cautelare ingiusta o un processo che non si sarebbe dovuto tenere. Un cittadino chiamato a rispondere in un procedimento penale, se ne esce da innocente è la stessa persona che era prima di entrare nell’ingranaggio giudiziario? Oggi assolutamente no. Ha ragione il ministro Nordio, occorre intervenire. A breve depositeremo una proposta di legge in questo senso”.
Tel Aviv, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente del partito israeliano per l'Unità Nazionale Benny Gantz ha dichiarato ai media che "mentre i negoziatori per l’accordo sugli ostaggi con Hamas lavorano, Netanyahu li sta nuovamente sabotando". "Stiamo vivendo tempi delicati, mentre Netanyahu sta di nuovo correndo verso i media stranieri", ha aggiunto, riferendosi alla recente intervista del premier al The Wall Street Journal. Poi, rivolgendosi a Netanyahu, ha detto ancora: "Non hai il mandato di ostacolare di nuovo il ritorno dei nostri ostaggi per ragioni politiche. Restituire gli ostaggi è la cosa giusta, per ragioni umanitarie, di sicurezza e nazionali".
Kiev, 22 nov. (Adnkronos) - L'adesione dell'Ucraina alla Nato è "realizzabile", ma Kiev dovrà combattere per convincere gli alleati a realizzarla. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai diplomatici ucraini. L'Ucraina ha ripetutamente sollecitato l'Alleanza Atlantica a invitare Kiev a diventare membro, mentre per Mosca la prospettiva dell'adesione dell'Ucraina alla Nato è una delle principali giustificazioni della sua invasione del 2022.
"Tutti noi comprendiamo che l'invito della Nato all'Ucraina e l'adesione all'Alleanza dipendano solo una decisione politica", ha aggiunto Zelensky. "L'alleanza per l'Ucraina è realizzabile, ma è realizzabile solo se lottiamo per questa decisione a tutti i livelli necessari". Il capo dello Stato ha affermato che gli alleati devono sapere cosa può apportare l'Ucraina alla Nato e in che modo la sua adesione all'Alleanza stabilizzerà le relazioni globali.
Kiev, 22 dic. (Adnkronos) - Un attacco "massiccio" di droni ucraini ha colpito un deposito di petrolio vicino alla città di Oryol, nella Russia occidentale, durante la notte, provocando un incendio. Lo ha riferito il governatore dell'oblast di Oryol, Andrey Klychkov, aggiungendo che le forze russe hanno abbattuto 20 droni.
Video pubblicati sui social media e girati dai residenti locali mostrano grandi esplosioni che illuminano il cielo notturno attorno alla città. L'entità dei danni causati non è stata immediatamente chiara. Klychkov ha affermato che non sono state segnalate vittime o feriti a seguito dell'attacco.