Dopo la sua nomina nella commissione parlamentare, l'ex direttore del Tg1 in un'intervista al Corriere della Sera parla anche del caso della giornalista Tiziana Ferrario, per il quale rischia un processo per abuso d’ufficio
Non cerca vendette in Vigilanza Rai Augusto Minzolini perché, spiega “non ho mica quella cultura”. L’ex direttore del Tg1 e ora componente della commissione parlamentare, in un’intervista al Corriere della sera commenta anche il caso della giornalista Tiziana Ferrario, per il quale rischia un processo per abuso d’ufficio. Secondo quanto sostenuto dalla Procura di Roma, dopo aver tolto dalla conduzione del tg la giornalista, che ha mansioni di caporedattore, per circa un anno non l’ha ricollocata nell’attività redazionale.
“Io che tolgo dalla conduzione una giornalista dopo 28 anni, cosa che parla da sola, vengo accusato di abuso d’ufficio. Altri direttori no. Allora dovrebbe valere per tutti, no?”, osserva Minzolini. Parlando dell’interrogazione parlamentare contro i manager esterni nominati dal dg della Rai, “io non ce l’ho con Gubitosi, mica è stato lui a farmi fuori dal Tg1”, assicura l’ex direttore che è ancora in causa con la Rai per essere reintegrato e tornare a ricoprire la stessa carica. Anche se è stato proprio l’attuale direttore generale alcuni giorni fa a dirsi contrario a un suo eventuale ritorno alla guida del tg a viale Mazzini in quanto senatore.
Minzolini poi, nel corso dell’intervista, critica le scelte fatte dai vertici del servizio pubblico sull’assunzione dei dirigenti. “Noto solo una contraddizione – precisa ancora Minzolini -: si dice no alle esternalizzazioni perché la Rai deve risparmiare e poi si assumono a tempo indeterminato una decina di top manager da fuori? Non si poteva cercare all’interno?”. Sull’uscita dei partiti dalla Rai, il presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico “pone questo problema ma il punto – dice Minzolini – è che in Rai l’M5S dovrebbe essere più rappresentato. Bisogna essere un po’ meno ipocriti”.