Non so se vi potrà mai capitare che un amico vi regali un’aragosta, un chilo di maestosa bellezza, che con orgogliosa vitalità mi ha subito ricordato la fortuna di vivere dove vivo: lontano dalle calde acque equatoriali, che rendono molli le bianche carni, e lontanissimo dai freddi mari nordici che le rendono grasse oltre misura.
Le nostrali, pescate fra i sessanta e gli ottanta metri nei pressi di una fortunatissima secca fra la Corsica, la Sardegna e l’isola d’Elba, ovviamente segreta, per profumazione creano stati di turbamento olfattivo, con conseguente abbondantissima salivazione.
Ma la mia fortuna non finisce nel regalo subìto, ma anche nel lavorare dove lavoro. Perché sopra la mia vecchia cucina sobbolliva un minestrone di verdura primaverile, senza i cavoli e senza fagioli, ma dove, oltre l’ovvio, primeggiavano molti fagiolini, patate e basilico. Dall’altra parte qualcuno aveva appena finito di frullare un meraviglioso passato di pesce, assolutamente più simile a un piccante brodetto livornese che ad altro; piccoli scorfani e triglie avevano fatto la loro parte nel renderlo profumatissimo di quelle indescrivibili fragranze.
Deciso come avevo di mangiarmi il crostaceo, fuori da ogni regola, rigirandolo pochi minuti una volta diviso in due parti simmetriche dentro una teglia con un’untuosa salsa livornese di tiratissimo pomodoro pelato aglio, prezzemolo e peperoncino, l’ho accompagnato morso dopo morso da fette di pane abbrustolito. Ricordando a chi sedeva al mio tavolo che in famiglia chiamiamo questa violenta cottura “Cacciucco imperiale“, ho evitato di succhiare le chele per poi aprirle e ripulirle facendo cascare quella bontà nella sugagna avanzata dove, aggiungendo un mezzo romaiolo prima di minestrone e poi di passato di pesce, ho risaltato delle tagliatelle all’uovo.
Sì, ogni tanto mi riconosco come cuoco e in cuor mio ne sono molto felice, con tutto questo fortunato senso di libertà che il mio privilegiato mestiere mi concede. Gli amici vegetariani, saltando l’aragosta e il passato di pesce, si possono accontentare della salsa e del minestrone che uniti a qualche buona alga potrebbe forse dare una buona profumazione marina.
Ma questo, non mi è ancora capitato di sperimentarlo.
Fabio Picchi
Chef e scrittore
Cucina - 10 Giugno 2013
Di privilegio in privilegio, cosciente della mia fortuna
Non so se vi potrà mai capitare che un amico vi regali un’aragosta, un chilo di maestosa bellezza, che con orgogliosa vitalità mi ha subito ricordato la fortuna di vivere dove vivo: lontano dalle calde acque equatoriali, che rendono molli le bianche carni, e lontanissimo dai freddi mari nordici che le rendono grasse oltre misura.
Le nostrali, pescate fra i sessanta e gli ottanta metri nei pressi di una fortunatissima secca fra la Corsica, la Sardegna e l’isola d’Elba, ovviamente segreta, per profumazione creano stati di turbamento olfattivo, con conseguente abbondantissima salivazione.
Ma la mia fortuna non finisce nel regalo subìto, ma anche nel lavorare dove lavoro. Perché sopra la mia vecchia cucina sobbolliva un minestrone di verdura primaverile, senza i cavoli e senza fagioli, ma dove, oltre l’ovvio, primeggiavano molti fagiolini, patate e basilico. Dall’altra parte qualcuno aveva appena finito di frullare un meraviglioso passato di pesce, assolutamente più simile a un piccante brodetto livornese che ad altro; piccoli scorfani e triglie avevano fatto la loro parte nel renderlo profumatissimo di quelle indescrivibili fragranze.
Deciso come avevo di mangiarmi il crostaceo, fuori da ogni regola, rigirandolo pochi minuti una volta diviso in due parti simmetriche dentro una teglia con un’untuosa salsa livornese di tiratissimo pomodoro pelato aglio, prezzemolo e peperoncino, l’ho accompagnato morso dopo morso da fette di pane abbrustolito. Ricordando a chi sedeva al mio tavolo che in famiglia chiamiamo questa violenta cottura “Cacciucco imperiale“, ho evitato di succhiare le chele per poi aprirle e ripulirle facendo cascare quella bontà nella sugagna avanzata dove, aggiungendo un mezzo romaiolo prima di minestrone e poi di passato di pesce, ho risaltato delle tagliatelle all’uovo.
Sì, ogni tanto mi riconosco come cuoco e in cuor mio ne sono molto felice, con tutto questo fortunato senso di libertà che il mio privilegiato mestiere mi concede. Gli amici vegetariani, saltando l’aragosta e il passato di pesce, si possono accontentare della salsa e del minestrone che uniti a qualche buona alga potrebbe forse dare una buona profumazione marina.
Ma questo, non mi è ancora capitato di sperimentarlo.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il presidente del partito israeliano Unità Nazionale, Benny Gantz, definisce il licenziamento, da parte del premier Benjamin Netanyahu, del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, "un colpo diretto alla sicurezza dello Stato e allo smantellamento dell'unità nella società israeliana per ragioni politiche e personali".
Anche il presidente di Yisrael Beytenu, Avigdor Liberman, condanna la decisione, dichiarando che se il Primo Ministro Netanyahu “avesse combattuto Hamas con la stessa determinazione con cui sta combattendo il capo dello Shin Bet, l'ufficio del Procuratore generale e il sistema giudiziario, l'olocausto del 7 ottobre sarebbe stato impedito”.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - La Russia ha ripetutamente affermato che non dovrebbero esserci “forze di peacekeeping” della Nato in Ucraina. E se l'Alleanza decidesse di aiutare Kiev in questo modo, significherebbe la guerra. Lo ha affermato su X il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato la sua intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e di averlo "informato che la prossima settimana presenterà una proposta al governo per porre fine al suo mandato".
In una dichiarazione successiva, Netanyahu ha spiegato: “In ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. "Ma sfortunatamente, la situazione è l'opposto: non ho questa fiducia. Nutro una sfiducia continua nel capo dello Shin Bet, una sfiducia che è solo cresciuta nel tempo".
(Adnkronos) - "Il nemico americano ha lanciato un'aggressione palese contro il nostro Paese nelle ultime ore con oltre 47 attacchi aerei", si legge nella dichiarazione. In risposta, "le Forze Armate hanno condotto un'operazione militare specifica prendendo di mira la portaerei americana USS Harry S. Truman e le sue navi da guerra nel Mar Rosso settentrionale con 18 missili balistici e da crociera e un drone".
"Con l'aiuto di Allah Onnipotente", prosegue la dichiarazione, "le forze armate yemenite continueranno a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare alle sue navi di entrare nella zona di operazioni dichiarata finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza".
Sana'a, 16 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno risposto ai bombardamenti americani sullo Yemen attaccando la USS Harry S. Truman nel Mar Rosso con missili balistici e un drone. Lo rivendica il portavoce del gruppo yemenita.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha aperto un'indagine sull'ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, Nadav Argaman, dopo che venerdì il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una denuncia.
Il premier israeliano ha accusato Argaman di ricatto e reati legati alla legge che riguarda lo Shin Bet, che proibisce ai dipendenti dell'organizzazione di divulgare informazioni ottenute nell'ambito del loro lavoro.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un abitante di Gaza, che stava "tentando di piazzare ordigni esplosivi" nei pressi del corridoio di Netzarim, è stato ucciso. Lo riferisce l'esercito israeliano.