“E’ finita l’era Gentilini, è finita l’era della Lega e del Pdl. Stop. Adesso Gentilini scompare dalla scena amministrativa e politica”. L’ormai ex sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini,che esce sconfitto dalla corsa alla poltrona di primo cittadino, non può che ammettere la disfatta. I risultati del Viminale hanno visto il suo avversario del centrosinistra Giovanni Manildo imporsi con il 55, 5 per cento dei voti contro il suo 44,5%.
Un risultato pesante per una città dove la Lega ha governato negli ultimi 20 anni. Ma Gentilini, che si è asserragliato all’interno di quello che ormai è il suo ex ufficio cercando di sfuggire ai giornalisti, ha già individuato le cause della debacle. Ciò che è mancato, per il leghista, è stato proprio l’appoggio del “Carroccio e del Pdl – è l’accusa di Gentilini – Io i miei voti me li sono presi. Mi sono mancate le stampelle. Mi hanno buttato nel fango della sinistra”. Gentilini ha poi ricordato la forte astensione dicendo che “alla gente non interessa la città di Treviso. Troppo ben abituati. Adesso ognuno si accontenterà di cosa farà la sinistra. Io – ha rimarcato – non c’entro più nulla. Gentilini adesso sparisce”. Per l’ex sindaco-sceriffo, però, non si tratta di una sconfitta personale, anche la Lega “in generale è finita. Abbiamo perso dappertutto. Bisogna sapere che l’orda barbara della sinistra non si ferma mai”.
Di tutt’altro tono le prime dichiarazioni di Giovanni Manildo, che esce trionfatore dalle urne. “E’ una giornata storica per Treviso”. Solo un accenno al suo avversario, l’84enne ex sindaco leghista: “A Gentilini – ha detto Manildo – mando una stretta di mano, come abbiamo sempre fatto. Ma il mio pensiero va a tutti quelli che mi hanno sostenuto, ai candidati della coalizione Treviso bene comune, con i quali voglio condividere la gioia di questo cambiamento fatto insieme, lavorando negli ultimi quattro anni”.