Come reagirebbero i visitatori del Louvre se improvvisamente vedessero La Gioconda spostata in un sottoscala, priva di luce, praticamente inosservabile? Ma soprattutto si accorgessero che il “trasloco” senza preavviso avvenisse come un perpetuo gesto di ordinaria amministrazione. “La Gioconda è al Louvre, venite ad ammirarla!”. Sì, certo, ma in quali condizioni? 

Qualcosa di simile sta accadendo in un cinema romano, il Nuovo Olympia, virtuoso simbolo della programmazione in “versione originale” in prima visione dei migliori titoli in circolazione. Due le sale, sempre affollate dal mare magnum internazionale capitolino, residente o turistico. O che semplicemente vuole il cinema non doppiato. Dunque fondamentale per fingere che Roma sia (ancora?) una metropoli all’avanguardia e degna della sua Storia.

Dal 6 giugno è in programmazione il capolavoro dell’autore francese Leos Carax, Holy Motors, visionario esempio di arte cinematografica concorrente a Cannes 2012 ove fu ingiustamente trascurato dal palmares. Ma quella è un’altra storia. Per restare sulla cronaca presente, si scopre grazie ai social network che il film è proiettato in Dvd. Scandaloso. Non “in quanto tale”, ma per una serie di ovvi motivi evidenziati (con lamentela) dal pubblico stesso specie perché detta visione manteneva il costo del biglietto d’ingresso a 8 euro. Ecco alcuni degli interventi su Facebook: “Il Dvd sembra preso da YouTube, scadentissimo”.  “8 euro, scandalo”. “Grazie che me li avete fatti risparmiare..” “E’ questo il prezzo per la versione originale?” “La copia del Dvd è indecente! A quelle condizioni secondo me è preferibile rinunciare a prenderlo in sala!!!”. E ancora su Twitter: “Perché dovremmo andare in sala piccola col Dvd? Allora meglio a casa sul divano, no?”. “E’ vero non ci andiamo per questo e siamo furiose. Una mano santa per la pirateria..”.

La vox populi espansa dai Social arriva al distributore del film, Movies Inspired che ha sede a Torino e che ha un proprio profilo Facebook. Una piccola società a cui – per carità – non va assolutamente negato il coraggio di acquisire i diritti distributivi di grandi film, proprio come Holy Motors. Ecco la reazione: “Il cinema Nuovo Olympia non è digitalizzato. Sono stati forniti un Blu ray e un dvd in versione originale come richiesto. La copia in Blu ray è ottima. Probabilmente l’esercente ha optato per il dvd. Ricordo inoltre che tutti i DCP consegnati sono in doppia versione ed è l’esercente che decide la programmazione”. D’accordo, abbiamo capito: la responsabilità si sposta sull’esercente (gestore di sala) del Nuovo Olympia. Che arbitrariamente ha deciso di “mettere La Gioconda nello scantinato”, non avvertire il pubblico, e soprattutto farlo pagare 8 euro, costo regolare di un biglietto d’ingresso nelle sale in Italia, incurante del fatto che si trattava di una “indecente visione” (cit.).

Ma il distributore, una volta saputo che il Nuovo Olympia non era equipaggiato per un’ottimale visione del suo magnifico prodotto (perché magnifico è), non poteva astenersi a permetterne la programmazione, “deviando” per una volta la versione originale in un’altra sala (magari incentivandola?) meglio attrezzata?

Perché lasciare, permettere che il proprio acquisto sia a tal punto devalorizzato? Perché deludere un pubblico appassionato incentivandolo così alla pirateria? Questo è solo l’ennesimo esempio di una deplorevole passione tutta italiana al DANNO delle Cose Belle e all’INGANNO del Pubblico.

Continuiamo a farci del male.

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