Il segretario nazionale della Cisl fotografa un Paese bloccato. Bonanni propone uno "stop a ulteriori aumenti delle tasse locali, un coordinamento tra tassazione nazionale e locale e un incremento delle pene per gli evasori fiscali". Per Letta l'"Italia deve tornare a creare". Napolitano: "Disoccupazione giovanile vera sfida dei sindacati"
“La situazione economica e sociale è al limite del collasso. Occorre una svolta“. La fotografia che il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, scatta del nostro Paese è quella di una nazione in forte impasse economica, a cui servirebbe una grande scossa per risollevarsi. E Bonanni lancia la sua proposta: “L’obiettivo è uno choc fiscale finalmente positivo, un taglio forte delle tasse” sui redditi da lavoro e pensione e per le imprese che assumono investono”. Il segretario affronta un lungo elenco di interventi necessari per risanare l’Italia: dallo stop a ulteriori aumenti delle tasse alla lotta all’evasione. I punti toccati al XVII Congresso della confederazione sono molti: Iva, mercato del lavoro, pensioni. Enrico Letta, ospite del meeting, risponde agli inviti e alle critiche di Bonanni. Per lui, la priorità è l’occupazione: “Senza lavoro il Paese non si salva”. E accoglie l’appello alla collaborazione: ”Dobbiamo remare tutti insieme se no non risolveremo i problemi perché non ci sarà più il debito pubblico a cui attingere e che è il drammatico fardello che grava su di noi”.
TASSE ED EVASORI- Se il problema rimane comunque trovare le risorse disponibili per intervenire, Bonanni sottolinea come possano essere recuperate “dalle flessibilità che l’Unione europea deve concederci, dal risparmio sugli interessi con la discesa dello spread e dalla riduzione delle troppe agevolazioni fiscali e detrazioni senza alcuna finalità sociale. Si devono anche tassare di più i grandi patrimoni immobiliari e finanziari. E dobbiamo vendere il patrimonio del demanio pubblico”. Ma il Governo, prosegue, “deve bloccare ulteriori aumenti delle tasse locali. Non è possibile continuare così. Ci vuole finalmente un coordinamento tra tassazione nazionale e locale”. Bonanni insiste anche sulla necessità di “incrementare le pene per gli evasori” fiscali.
IVA – Se si vuole evitare di aumentare l’Iva, lo si faccia a condizione che non comporti altri interventi che colpirebbero i più deboli, come su carburanti e affitti. Non può diventare una partita di giro a danno dei lavoratori e dei pensionati”.
PENSIONI – Bonanni poi grida allo scandalo. “E’ uno scandalo il blocco della rivalutazione delle pensioni sopra i 1.400 euro mensili. Bonanni indica poi la necessità per gli esodati di trovare “una soluzione definitiva, per evitare che ci siano lavoratori privilegiati ed altri penalizzati. Nel 2014, lo ricordiamo, scade il blocco in atto delle rivalutazioni delle pensioni. Nessuno pensi di decidere alcunchè senza un confronto preventivo con il sindacato”.
COLLABORAZIONE CON IL GOVERNO PER MERCATO LAVORO- “Ben venga il decreto del fare ma basta con le decisioni calate dall’alto senza un confronto sociale”, ribadisce Raffaele Bonanni. Quello che il sindacalista chiede è il ripristino e il riavvio di una nuova stagione di concertazione con il governo, “anche per scongiurare gravi errori, come più volte è accaduto in questi anni”, dice ancora, guardando soprattutto alla riforma del lavoro su cui ribadisce il suo no a modifiche per legge. “Si inizi dal mercato del lavoro, sul quale il governo deve esercitare una saggia funzione di indirizzo e di coordinamento, lasciando però alle parti sociali ed alla contrattazione la regolazione autonoma delle materie del lavoro, proprio per evitare il lievitare di posizioni ideologiche, presenti nella stessa maggioranza. Posizioni che oggi risulterebbero “tossiche nei confronti del lavoro italiano”. Poi ribadisce: “E’ inutile cambiare di nuovo le norme per legge. Basta con questo bipolarismo esasperato anche sui temi del lavoro”.
RAI – Nel discorso del segretario trova spazio anche la tv pubblica. La richiesta è quella di avere una “Rai liberata finalmente dall’interferenza dei partiti, con meno conduttori miliardari, con meno conduttori politicizzati e più informazione asettica, molta più cultura, più formazione per il nostro Paese”.
IMPRESE – L’impegno deve essere da parte di tutti. Anche le imprese ”possono, anzi, devono fare di più. Basta con la testa solo alla finanza, ai servizi monopolistici senza concorrenza e dalle uova d’oro, ai giornali, alle televisioni, alle squadre di calcio – ribadisce Bonanni – Gli imprenditori italiani devono investire di più in ricerca e sviluppo, cambiare i propri modelli organizzativi, puntando su nuove tecnologie e sulla ricerca di nuovi prodotti”. E “la politica – aggiunge – deve premiare i comportamenti delle imprese virtuose e penalizzare quelli deviati. Purtroppo oggi la politica fa il contrario”.
CONTRO PRESIDENZIALISMO – “Siamo diffidenti verso soluzioni che poggino esclusivamente sul rapporto diretto tra i massimi vertici istituzionali e l’elettore“. Il riferimento di Bonanni è al presidenzialismo. “Nella riforma di Governo e Parlamento – specifica – che devono assicurare stabilità ed efficienza, vanno comunque preservati gli equilibri di una democrazia parlamentare, aperta alla valorizzazione dei corpi intermedi”.
SUD – “Una parte importante del Sud è ormai terra di nessuno. Molte significative realtà meridionali sono ancora terra di mafia, di corruzioni, di clientelismi, di populismo. Ci sono interi quartieri controllati dalla malavita italiana e straniera – afferma Bonanni – Una situazione in cui nessuno, è certo, verrà ad investire“.
LETTA: “SENZA LAVORO IL PAESE NON SI SALVA” – Il presidente del Consiglio Enrico Letta ribadisce che non è più tempo di “vivere di rendita“. L’Italia “per tanto tempo è stato il Paese cui tutti guardavano, ora non possiamo piu vivere di rendita. Dobbiamo tornare a creare”, ribadisce Letta. “Senza lavoro il Paese non si salva – è l’avvertimento del presidente del consiglio che poi ribadisce – l’impegno a lavorare incessantemente per rimetterlo al centro di tutte le politiche del Paese“. Al vertice dei ministri del lavoro e delle finanze di Germania, Francia, Spagna e Italia di venerdì a Roma “cercheremo di mettere a punto un’ agenda per dire che dal prossimo semestre e dal 2014 contro la disoccupazione ci saranno non solo parole ma fatti concreti. Questo è il messaggio forte che uscirà da Roma venerdì”.
NAPOLITANO: “DRAMMATICA LA CADUTA DELL’OCCUPAZIONE GIOVANILE” – La disoccupazione giovanile è il problema principale anche per il Capo dello Stato. In un messaggio inviato al congresso il presidente Giorgio Napolitano scrive che: “Riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignità del lavoro con l’individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi per superare la drammatica caduta dell’occupazione specie giovanile” rimane “la vera sfida dei sindacati”. E ancora: “Nel solco di una consolidata tradizione sindacale improntata al dialogo e ispirata a una responsabile visione delle esigenze del Paese – prosegue il presidente della Repubblica – la scelta del tema centrale del congresso”, che ha lo slogan L’Italia della responsabilità, “conferma l’impegno della Cisl ad offrire il proprio contributo per il superamento di acute emergenze e di profondi fattori di crisi e, quindi, per la costruzione di solide basi per un’Italia più giusta, più aperta e socialmente coesa”.