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Iva, Pdl: “Fischi a Zanonato? Giusti”. Ma alla fine Alfano dice la stessa cosa

Il partito di Berlusconi scatenato contro il ministro Pd: "Noi stiamo con Confcommercio. No all'aumento senza senza e senza ma. Basta parole, ora i fatti". Ma con un tweet il segretario (e vicepresidente del Consiglio) conferma le parole del collega dello Sviluppo: "Stiamo lavorando per trovare i soldi"

Pdl di lotta e di governo. Sarà che i risultati delle elezioni – disastrosi – cominciano a farsi sentire, ma nel Popolo delle Libertà, finora sostenitore indefesso e detentore di un’ipoteca sul governo di larghe intese, comincia a profilarsi uno sdoppiamento di personalità. Chi è fuori dal governo soffia sul fuoco e si sistema in piedi sulle barricate, sbandierando i propri vessilli. Chi è dentro fa il pompiere e misura le parole. L’esempio plastico sulla questione dell’aumento dell’Iva. I fischi della platea della Confcommercio al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato – che aveva detto di non poter promettere il blocco dell’imposta – hanno dato il via a una serie di dichiarazioni nette da parte di tutti i parlamentari più noti del partito di Berlusconi. Il presidente Carlo Sangalli parla di “no all’aumento senza se e senza ma”? Bene, il capogruppo alla Camera Renato Brunetta assicura che è “la nostra linea”. Anzi di più: “Comprendiamo i fischi” perché “i governi servono per governare e non per testimoniare l’impotenza, o per produrre incertezza”. Interviene anche il suo vice, Simone Baldelli: “Le parole del presidente Sangalli confermano l’esigenza da noi sollecitata con grande forza proprio in questi giorni di impegnarci sul fronte del blocco dell’aumento dell’Iva. Siamo certi che il Governo saprà prestare la massima attenzione a questi richiami e che si impegnerà a trovare soluzioni efficaci al più presto”.

Il capogruppo al Senato Renato Schifani va oltre: “Le parole di Sangalli sono musica per le nostre orecchie” perché, sostiene, “l’aumento dell’Iva determinerebbe un durissimo contraccolpo sui consumi con conseguenze molto gravi per l’economia e la ripresa. Continueremo ad incalzare il governo sul punto e siamo convinti che riusciremo a stoppare, dopo l’Imu, anche questo aumento, attuando il programma elettorale del Popolo della Libertà”. Maurizio Gasparri usa parole nette: “Zanonato dovrebbe sapere che il gettito Iva è in calo. L’aumento delle aliquote sarebbe causa di minori entrate per lo Stato. Il governo, Zanonato compreso, dica subito no all’aumento dell’Iva. Così difenderà il bilancio pubblico evitando buchi”. Daniele Capezzone sgombra il campo dagli equivoci: “A questo punto le buone intenzioni non bastano, servono i fatti – dice – Ha ragione Sangalli: l’aumento dell’Iva va scongiurato ‘senza se e senza ma’. E’ una priorità. Ma altre scelte coraggiose, per alleggerire il carico fiscale anche su altri fronti (dall’Imu sugli immobili strumentali all’Irap) devono essere messe in cantiere al più presto. Occorre dare alle nostre imprese la certezza che la via di una progressiva riduzione delle tasse è stata finalmente imboccata”.

Bene, l’esito è che prima a parlare è il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e dice che “il governo si misurerà” per riuscire a evitare l’aumento dell’Iva. Ma ancora più chiaro il più autorevole rappresentante del Pdl all’interno del governo, il vicepresidente del Consiglio (con delega agli Interni) e segretario politico del partito, Angelino Alfano, scrive un tweet: “Stiamo lavorando per trovare soldi per evitare l’aumento dell’Iva. Sarà faticoso ma il Governo sta lavorando, a cominciare dal ministro dell’Economia Saccomanni”. Cioè la stessa cosa che ha detto Zanonato.