Una busta indirizzata al sindaco di Castel Gandolfo, con un proiettile e un messaggio con la scritta “I saluti della Magliana”. I carabinieri indagano sull’intimidazione al primo cittadino del paese in provincia di Roma, Milvia Monachesi, che solo domenica scorsa aveva inaugurato un bene confiscato ad Enrico Nicoletti, l’ex cassiere della banda della Magliana, l’organizzazione che seminò sangue e terrore negli anni Settanta e Ottanta.

A trovare la busta, all’interno della quale c’era un proiettile calibro 22 ed un cartoncino con la scritta, è stato un religioso nei pressi di un convento a Castel Gandolfo. “Non mi faccio intimidire, anzi vuol dire che sono sulla strada giusta – ha commentato Monachesi – Potrebbe trattarsi di un’intimidazione politica, visto che a qualcuno dà fastidio la mia politica della trasparenza. Oppure di qualcosa di connesso all’inaugurazione del Castelletto, ovvero il bene confiscato alla banda della Magliana nel 1996 e affidato a noi nell’ottobre 2012, e inaugurato in collaborazione con Libera domenica scorsa. Vogliamo farne un luogo di formazione per i giovani o una casa famiglia. Abbiamo già presentato il progetto alla Regione”.

Il sindaco Monachesi ha ricevuto la solidarietà di Libera: “Il nostro impegno per la legalità e giustizia non subirà alcun cedimento – ha dichiarato don Marcello Cozzi, vicepresidente dell’associazione guidata da don Luigi Ciotti – Andiamo avanti insieme”. Libera esprime “preoccupazione e disorientamento, ma anche vicinanza concreta e corresponsabilità al sindaco” al quale Libera manda a dire che “andiamo avanti insieme nel continuare ad alimentare giorno per giorno con il contributo di tutti, quei percorsi di giustizia e verità”.

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