Il Consiglio Comunale ha deciso la creazione di un ufficio che offra supporto alla progettazione europea per l’amministrazione pubblica, il terzo settore, il privato profit e no-profit e le nuove forme imprenditoriali. M5S e Idv denunciano: "la medicina è peggio del problema"
Quest’agenzia non s’ha da fare. E’ polemica a Reggio Emilia, dopo che alcuni giorni fa il consiglio comunale ha approvato la proposta della nascita di un’agenzia che offra supporto alla progettazione europea per l’amministrazione pubblica, per il terzo settore, per il privato profit e no-profit e per le nuove forme imprenditoriali.
In pratica il Comune di Reggio vuole istituire una sorta di ufficio apposito, con dipendenti pubblici, che raccolga e valuti progetti in grado di essere finanziati dai bandi europei, fornendo un supporto ai soggetti proponenti per la partecipazione ai bandi stessi. Nel documento s’ipotizza inoltre l’apertura di un apposito presidio a Bruxelles. Tra le principali finalità della nuova agenzia vi sarebbe, secondo il documento approvato dalla maggioranza di centrosinistra di Reggio, quello di sostenere la nuova imprenditorialità e la riconversione di interi comparti industriali. Secondo i proponenti il valore degli 870 progetti europei finanziati sul territorio reggiano è di 58,3 milioni, per una ricaduta di 342 euro per ogni cittadino.
Il documento ha ottenuto 19 voti a favore (quelli dei gruppi proponenti) e 11 contrari (Progetto Reggio, Lega Nord, Reggio città attiva, Reggio 5 Stelle, Udc e del consigliere Miles Barbieri del gruppo misto). Tanto che le proteste sono immediatamente giunte proprio dal Movimento di Grillo. “L’accesso ai fondi europei tramite appositi progetti è un grande deficit italiano, e anche Reggio non eccelle”, ha spiegato il 5 Stelle Matteo Olivieri, “Ma la medicina è peggio del problema. Creare un’Agenzia, una nuova struttura pubblica non ha senso. Ricordiamo che sono già attivi soggetti, nel pubblico e nel privato, che hanno lo stesso compito istituzionale e potrebbero (e dovrebbero) dare supporto alle piccole imprese”.
Olivieri cita l’Istituto per il Commercio Estero, le Camere di Commercio, la Regione Emilia Romagna con società apposite, come Aster, con la rete dell’alta tecnologia, con i Tecnopoli, lo stesso Comune di Reggio Emilia tramite la società Reggio Children srl, che ha inglobato la società Reggio nel Mondo che aveva questo scopo o sempre il Comune tramite un società di nome Reggio Innovazione.
“In Regione esiste da tempo il portale Europafacile, realizzato dalle Politiche dell’Unione Europea e Cooperazione internazionale di Ervet uno strumento informativo sulle politiche e i programmi comunitari, sui documenti di lavoro delle Istituzioni comunitarie, sui bandi di gara e i relativi formulari per la presentazione di progetti”, spiega la consigliera regionale dell’Idv, Liana Barbati.
“In un momento di difficoltà e ristrettezze economiche come quello attuale”, ha continuato, “le risorse comunali sono sempre più scarse e appare quantomeno inopportuna l’ipotesi di dar vita a una nuova fantomatica agenzia. Io mi batto fin dall’inizio del mio mandato come consigliera regionale per l’abrogazione della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e poi nella mia città si apre un’agenzia per la progettazione europea?”.