Vista anche la presenza di alcuni parlamentari, tra i quali l’on. Maria Chiara Gadda che ha già presentato sul tema un’interrogazione parlamentare in cui chiede la riapertura della DIA di Malpensa, la domanda che ho voluto rivolgere a Nando Dalla Chiesa era pura e semplice: quali sono i cambiamenti a livello legislativo da mettere in atto per migliorare la lotta alla mafia?
La legge sui beni confiscati. Non è ammissibile che venga confiscato un terreno e sopra, o in prossimità di esso, rimanga in piedi la casa del boss mafioso con lo stesso all’interno a dimostrare che lui è ancora lì, presente, che controlla. Del tipo “potete fare quello che volete ma io sono qui che vi osservo”. E così far vivere, a chi magari il terreno confiscato cerca di riutilizzarlo a scopi sociali, la pressione della minaccia psicologica.
Una legge anti-corruzione non ancora abbastanza incisiva e che va rivista, dati i casi di politici che continuano a fare affari con le mafie. Ma soprattutto da rivedere l’istituto della prescrizione, volto a vanificare anni di lavoro di indagini e di istruttorie nei processi. Un reato deve essere prescritto nel momento in cui passano tanti anni dal momento in cui è stato commesso, ma se è iniziato il processo questo deve arrivare a compimento. In caso contrario si lascia la possibilità a chi si può permettere i migliori avvocati di far prolungare i processi senza mai veder arrivare la sentenza definitiva. Ed inutile dire che i mafiosi, i migliori avvocati, se li possono permettere.
Non grandi, ma piccole riforme. Inutile cambiare tutto per poi far in modo che non cambi niente. Quel che è necessario è adottare piccole modifiche legislative: istruirle alla Camera, blindarle, farle passare al Senato senza mille emendamenti inutili, ed arrivare alla promulgazione in tempi brevi.
P.S. A breve verranno finalmente nominati i componenti della Commissione parlamentare antimafia. Una Commissione che dà molta visibilità, ma che ha soprattutto bisogno di persone competenti. Con Nando Dalla Chiesa condivido un auspicio: venga nominata la senatrice Lucrezia Ricchiuti che a Desio, comune sciolto per mafia in Lombardia, ha dimostrato la volontà di contrastare la ‘ndrangheta.