Sapere di non sapere cosa sia l’amore mi pare fondamentale per una buona educazione all’amore. Troppa gente è convinta di saper tutto e trasmette colpevolmente questa certezza senza avere l’umiltà di trasmettere il dubbio e la necessità della ricerca interiore.

Questa assurda convinzione pervade la nostra società. Il ragionamento interiore più o meno è questo: “Gli altri sembrano incapaci di controllare se stessi quando sono in questo stato definito amore. Paiono degli stupidi. Io però sono diverso! So di cosa si stratta. Ho il controllo. Posso decidere del mio destino”. Questo modo di ragionare corrisponde a un meccanismo di difesa psicologico nei confronti della constatazione che questo sentimento può stravolgerci e modificarci nell’intimo.

La parola amore è certamente fra le più abusate tanto che può significare alternativamente affetto, desiderio sessuale, voglia di un legame solido, attrazione. Quando qualcuno esprime le parole ti amo ha un codice interiore che non necessariamente corrisponde alla decodifica dell’interlocutore. Può significare alternativamente: “voglio fare sesso con te”, “desidero condividere il tuo denaro”, “mi piace pensare di passare una parte della vita assieme”, “ho bisogno di te”. Se poi aggiungiamo la possibilità che la parola amore venga proferita ingannevolmente per ottenere uno scopo o per circuire l’interlocutore ci troveremo di fronte a una sorta di babele per cui diviene difficile capirsi.

Ritengo che una educazione all’amore dovrebbe partire da tre presupposti:

  1. L’amore esiste. Si tratta di un fenomeno fisiologico, una situazione esistenziale fatta di emozioni, desideri, pulsioni fisiche e ragionamenti che investe la nostra vita ponendoci nella situazione di non avere un controllo completo su noi stessi.

  2. Nessuno sa di preciso cosa sia l’amore. Si conoscono alcuni elementi singoli che mischiati possono dare origine a questa situazione esistenziale. Il modo però in cui questi elementi mischiandosi diano origine a un elemento armonico sono sconosciuti (per fortuna altrimenti sarebbero manipolabili). Per fare un esempio ognuno conosce cosa siano le note però definire come mai alcune sequenze di note diano origine a un’armonia e altre a un semplice suono è parzialmente misterioso. Se Dio vuole però fortunatamente le armonie sono tante.

  3. Occorre distinguere fra innamoramento ed amore. L’innamoramento è una fase iniziale in cui si determina la produzione cerebrale di certi neuro mediatori (dopamina e in parte serotonina) che spiegano come mai per un certo periodo si veda il compagno/a come perfetto o la soluzione a tutti i nostri problemi esistenziali. Questa fase dura di solito da sei mesi a due anni poi tende fisiologicamente a cessare. Se nel frattempo le due persone avranno costruito uno spazio emotivo comparirà quello che definiamo come amore.

Già conoscere queste prime tre verità sarebbe fondamentale per iniziare un percorso di ricerca interiore. Non credo sarebbe opportuno avere insegnati che pontifichino su questo argomento anche perché il rischio concreto è che le esperienze personali, la cultura o la religione influiscano sul modo di affrontarlo. Piuttosto sarebbe utile trasmettere a tutti quanti il bisogno dell’approfondimento e della ricerca interiore.

Cercare l’amore è forse l’impresa più importante della nostra vita. Non è certamente semplice ma vale la pena provarci.

Allego qualche lettura per chi vuole approfondire:

Alberoni F.: Innamoramento e amore. Garzanti 2002. 

Casolari L.: Ama e fa’ ciò che vuoi. Aliberti 2011.

Freud S.: Tre saggi sulla teoria sessuale. Boringhieri 1989.

Fromm E.: L’ arte di amare. Mondadori 1995.

Galimberti U.: I vizi capitali e i nuovi vizi. Feltrinelli 2003.

Giddens A.: La trasformazione dell’intimità. Sessualità, amore ed erotismo nelle società moderne. Il mulino 2008.

Gray J.: Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere. Sonzogno RCS 2005.

Jung C G.: La libido, simboli e trasformazioni. Newton com 2010.

Pasini W.: La riscoperta dell’intimità. Tra sesso e computer la rivincita dei sentimenti. Mondadori 2010.

Marcuse H.: Eros e civiltà. Einaudi 2001.

Reich W.: La funzione dell’orgasmo. Dalla cultura delle nevrosi alla rivoluzione sessuale e politica. Il saggiatore. 2010

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