Ert deve riaprire. Quel decreto di chiusura firmato dal governo è incostituzionale in quanto infrange l’articolo 15 sul dovere del governo di garantire la radiodiffusione. Così la Corte Suprema ellenica decreta la riapertura della radiotelevisione pubblica, evitando alla Grecia lo scomodo e degrandante ruolo di unico Paese dell’Ue senza un canale di stato. Accolto il ricorso avanzato dal sindacato Pospert contro il licenziamento in tronco dei 2800 dipendenti e soprattutto contro la chiusura delle trasmissioni fino alla nascita della nuova agenzia governativa, il cui logo da ieri è pparso sui teleschermi di tutto il Paese.
Nella sentenza il presidente della Corte, Costas Menoudakos, che è atteso fra due settimane dalla pensione, risolve il nodo gordiano della crisi politica creata dalla chiusura di Ert (ma senza specificare se riaprirà con la nuova testata Neritean o meno), che sta mettendo in fibrillazione la maggioranza di governo, riunita in serata per un vertice straordinario. L’articolo 15 obbliga lo Stato a regolare il buon funzionamento e la radiodiffusione pubblica. Invocata anche la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea adottata a Lisbona nel 2007 e assorbita dalla giurisprudenza ellenica nel 2009, come tra l’altro prescritto pochi giorni fa dal presidente del Parlamento europeo Martin Schultz.
Menoudakos ha aggiunto che i contratti dei dipendenti, così come il governo avrebbe voluto, non potranno essere risolti prima dell’ulteriore decisione del Consiglio sulla richiesta di sospensione di Ert nel mese di settembre. La decisione segna un punto contro l’esecutivo di larghe intese e soprattutto contro il premier Samaras (atteso da frau Angela a Berlino il prossimo 3 luglio) che puntava proprio sulla chiusura di Ert come l’occasione per una prova di forza nei confronti dei suoi alleati di governo, il socialista Venizelos e il democratico Kouvellis. “La vita del governo si è conclusa oggi “, commenta il leader dell’opposizione del Syriza, Alexis Tsipras, ragionando sul fatto che quando un premier va in palese conflitto con la Costituzione dimostra tutto il suo fallimento. Intervenuto in piazza Syntagma ad Atene davanti a circa diecimila persone per celebrare la storica ricorrenza delle elezioni 2012 (che lo hanno traghettato dal 3% di pochi mesi prima al 23%) Tsipras ha detto a Samaras “buonanotte”. Aprendo di fatto alla possibilità di andare a nuove elezioni entro poche settimane e bocciando l’intera politica attuata dal governo. “Il colpo di stato tentato da Samaras con Ert, significa la decapitazione di migliaia di lavoratori e il diritto dei cittadini greci ad essere informati. Esso ha rivelato i limiti del memorandum e della politica di governo Samaras”. E prevede che nei prossimi giorni suoneranno le “sirene delle tv private”, con “estorsioni e minacce che questa volta saranno più spudorate rispetto a un anno fa”.
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