“E’ prioritaria l’esigenza di rimodulare le dinamiche della prescrizione per evitare come si dice nel volume, che finisca di essere uno strumento per ‘vincere facile’”. Lo dice il presidente del Senato, Pietro Grasso, presentando il volume di Michele Vietti, “Facciamo giustizia”. Secondo Grasso c’è anche “l’esigenza di ottemperare alla sentenza emessa lo scorso 8 gennaio dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ci imporrà non solo di intervenire sull’assetto detentivo ma di ripensare nel suo complesso il sistema delle pene, individualizzando la sanzione e adeguandola al bene violato, nonché agli interessi della società”. “La questione della funzione della pena e della ricerca di forme sanzionatorie alternative al carcere – sottolinea ancora Grasso – che si intreccia con il drammatico problema del sovraffollamento delle carceri è intrinsecamente legata al tema delle procedure all’efficienza della macchina giudiziaria”. Ma Grasso è dell’avviso di rivedere anche il meccanismo del giudizio d’appello: “Condivido l’esigenza di garantire l’effettiva economia procedurale, valorizzando gli esiti del giudizio di primo grado come momento di accertamento dei fatti e limitando la possibilità che l’appello si trasformi in una riconsiderazione del merito della decisione”.
L’altra questione importante è quella della giustizia civile: “Ripensare le procedure e i tempi della giustizia civile rappresenta un’autentica priorità per il nostro Paese, specialmente nell’attuale contesto di crisi economica – dice il presidente del Senato – L’impressionante mole del contenzioso e la rigidità delle procedure non è stata scalfita dalle molte, forse troppe riforme succedutesi negli ultimi vent’anni e una giustizia inefficiente rappresenta un disincentivo agli investimenti e alla attrazione di capitali, anche dall’estero”. “I nostri imprenditori – conclude – ci chiedono certezza sui tempi dei processi e semplicità e linearità nelle procedure”.
Grasso dice di mettersi a disposizione per avviare un confronto per le necessarie modifiche al sistema della giustizia: “Come presidente del Senato intendo utilizzare a pieno tutti gli strumenti a mia disposizione – dichiara – perché ai temi della giustizia si dedichi un dibattito parlamentare costruttivo, il più completo possibile, e che il confronto possa offrire al Paese regole e procedure più moderne ed adeguate ai bisogni della nostra società”. D’altronde, dice, non ha perso di vista “gli obiettivi della sua funzione precedente: legalità, giustizia e verità”.