Oggi è stato l’ultimo giorno in procura per Antonio Ingroia, che stamattina è andato al Palazzo di Giustizia di Aosta per consegnare le chiavi del suo ufficio al Procuratore Capo Marilinda Mineccia. Dopo un incontro riservato tra i due, l’ex procuratore aggiunto di Palermo e fondatore del movimento Azione Civile è rimasto un po’ da solo per decidere. Alla fine ha scelto di non firmare una lettera di dimissioni indirizzata al Csm, ma di “decadere” dall’incarico non presentandosi in ufficio domattina, al rientro dal periodo di ferie. “Il fatto che il vicepresidente del Csm Michele Vietti se la sia cavata con la battuta ‘ce ne faremo una ragione’ riguardo alle mie dimissioni non è certamente stato elegante”, ha detto Ingroia poco prima di andare alla procura. “Non voglio che passi come dimissioni volontarie, ma forzate”, ha aggiunto a ilfattoquotidiano.it. Con questa scelta, ha aggiunto l’ex magistrato, potrà presentarsi sabato prossimo a Roma all’assemblea nazionale del suo movimento da politico e non più da magistrato di Andrea Giambartolomei