Prima ha preso i fischi della platea della Confcommercio. Poi è stato preso a male parole dall’intero Pdl. Ora il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato parla di nuovo dell’aumento Iva, ma cambia toni e incassa l’applauso del pubblico dell’assemblea della Confesercenti (e la notizia alla fine diventa questa). Sull’Iva, spiega Zanonato dal palco, “ogni strada sarà battuta per evitare l’aumento. Il lavoro in questa direzione c’è. Il governo con spirito collegiale sta facendo tutto quanto possibile per trovare una copertura alternativa”. Peraltro sarebbe né più né meno il concetto già espresso quando aveva attirato su di sé le polemiche delle settimane scorse (“Vorremmo evitare l’aumento, ma per ora non ci sono soldi”), ma la scelta di parole diverse ha pagato. “Questa è la volontà – ha detto – il gettito dell’aumento Iva è già computato in bilancio, il governo deve quindi disattivarlo”. Applauso.
L’altro applauso è scattato su un passaggio sull’Imu. Secondo quanto ha detto il titolare dello Sviluppo, infatti, il governo entro settembre rivedrà la tassazione sugli immobili e la strada su cui orientare lo sforzo riguarda “capannoni e negozi, fondamentali per le imprese, la loro prima casa”. Certo, Zanonato ribadisce che “è difficile immaginare l’abolizione completa dell’Imu”, ma “è necessario introdurre forme di deducibilità dal reddito d’impresa”. Insomma, aggiunge, “si può pensare di ridurre l’Imu su immobili strumentali, commerciali, artigiani”. Tra le altre misure allo studio tra quelle che potrebbero beneficiare negozi e esercizi più piccoli anche provvedimenti per abbattere i costi della moneta elettronica e favorirne la diffusione.
In generale, tuttavia, secondo Zanonato, bisogna alleggerire il carico fiscale che “è a livelli insostenibili per chi paga le tasse fino all’ultimo centesimo”. Dunque l’obiettivo è tagliare la spesa pubblica e migliorare i ricavi dello Stato, ma anche contrastare più efficacemente l’evasione fiscale.
Il governo, intanto, si prepara ad affrontare direttamente la questione del lavoro. Il “pacchetto Giovannini”, come ha annunciato il viceministro all’Economia Stefano Fassina, sarà probabilmente sul tavolo del prossimo consiglio dei ministri. Ma è anche “possibile un piccolo slittamento, solo di alcuni giorni, quindi alla prossima settimana”. All’assemblea della Confesercenti ha parlato anche il ministro del Lavoro Enrico Giovannini che ha affermato che “il governo si sta impegnando per fare quel che è possibile ora”, ma “il vero cambiamento ci potrà essere tra qualche mese, lì dobbiamo disegnare una politica che faccia crescere” davvero l’Italia. “Dobbiamo aiutare le imprese in questo momento di incertezza a investire sul lavoro con una maggiore flessibilità in entrata – ha aggiunto Giovannini – Bisogna mettere il carro davanti ai buoi, è una cosa un po’ strana ma utile. Se aspettiamo che i provvedimenti legislativi producano un aumento di occupati, è il ragionamento, “dovremo aspettare a lungo. Invece dobbiamo aiutare le imprese a investire su nuova occupazione in vista della ripresa”.