Da oggi sino a domenica 23 a Lamezia Terme torna Trame, Festival dei libri sulle mafie. Cinque giorni di letture, musica e immagini. Passione e impegno contro omertà e indifferenza. Oltre sessanta appuntamenti tra reading, laboratori, proiezioni di film e incontri con gli autori. E’ un “bosco di mani di legno” che affollano una grande vasca al centro di piazza Mazzini – più volte teatro di omicidi di ‘ndrangheta a Lamezia – ad aprire questa terza edizione. L’installazione – realizzata da Chiara Rapaccini insieme a un gruppo di ragazzi di Lamezia e Catanzaro e all’associazione Antiracket di Lamezia Terme – si chiama Mani in alto e pare sintetizzare le tre direzioni di Trame.3, che quest’anno pone l’accento sull’impegno delle donne, parla (anche) i linguaggi dell’arte e dedica cinque workshop ai giovani e alla loro formazione.
“Perché i giovani sono la speranza del futuro e del riscatto della Calabria e dell’Italia tutta”, spiega il nuovo direttore artistico di Trame (dopo Lirio Abbate), Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, mentre ricorda l’importanza dei “cento giovani volontari al lavoro già da due settimane per l’allestimento del Festival”, organizzato da Fondazione Trame e promosso da Associazione Antiracket Lamezia, con il sostegno del Comune e dell’Associazione Italiana Editori. “Partecipare a Trame – spiega – significa dire, con il proprio corpo, con il proprio volto, da che parte si sta: dalla parte del diritto, della legalità, del futuro. Trame non è un festival mondano, essere qui ha un valore d’impegno”.
E la luce si accede su quello delle donne “in prima linea”. Trame.3 è idealmente dedicato, in collaborazione con Ossigeno Informazione, a tutte le donne (sindaci, giornaliste, magistrate, scrittrici, mogli, madri, figlie) che con forza e determinazione stanno dando vita a vere rivoluzioni sociali sia in Calabria che nel resto del Paese. E sono molti i libri che saranno presentati e che parlano di loro, come Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, ed Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno, che hanno subito attentati e minacce mafiose, alle quali Goffredo Buccini ha dedicato L’Italia quaggiù. Maria Carmela Lanzetta e le donne contro la ‘ndrangheta (Laterza). Mentre oggi Lirio Abbate presenterà, insieme al nuovo procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, e al sostituto procuratore Alessandra Cerreti, il suo libro Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ‘ndrangheta (Rizzoli).
Cento ospiti e una quarantina di libri: quest’anno il Festival esplora “altri territori rispetto a quelli della saggistica e del giornalismo d’inchiesta, allargando il discorso sulla legalità e contro le mafie ai linguaggi dell’arte, del cinema, della letteratura, della musica. “Le mafie – spiega Gaetano Savatteri – si raccontano in modi diversi e Trame vuole far sentire le tante voci che parlano di legalità”. Verrà presentata la versione inedita del documentario Mafia Bunker di John Dickie ed Elena Cosentino, viaggio nei covi sotterranei dei boss latitanti, mentre le immagini dei film dei registi Roberto Andò, Mimmo Calopresti, PIF e Pasquale Scimeca animeranno il percorso “Cinema a mezzanotte”.
Moltissime le personalità della cultura e del giornalismo presenti alla cinque giorni, come Nando Dalla Chiesa, Enzo Ciconte, Salvatore Lupo, Gianrico Carofiglio, Carmine Abbate, Giovanni Tizian, Attilio Bolzoni, oltre a magistrati come Michele Prestipino, Giancarlo Capaldo, Nicola Gratteri. Domenica il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray, raggiungerà Lamezia per un incontro che prende il titolo da una frase di Paolo Borsellino a Rosaria Schifani, vedova di uno degli agenti uccisi nella strage di Capaci: “Questa terra diventerà bellissima”.