Dopo mesi di chiusura, accompagnata dalla polemiche sui privilegi della casta, il ristorante di Palazzo Madama riapre i battenti. Non più piatti sofisticati a prezzi stracciati ma una sorta di “tavola calda” con menù fisso a 10 euro. Ma nel giorno dell’inaugurazione a fare notizia sono gli otto dipendenti in cassa integrazione dal febbraio scorso che, rimasti fuori dalla nuova gestione del ristorante, annunciano una vertenza legale contro la Gemeaz Elior, azienda che gestisce il servizio a Palazzo Madama. “Ieri è scaduta la cassa integrazione, oggi ci siamo presentati sul nostro posto di lavoro ma abbiamo avuto una porta in faccia”, spiegano i dipendenti. “Da quando i prezzi sono diventati “normali” i senatori preferiscono i ristoranti all’esterno”, chiarisce un lavoratore. “L’azienda ci ha formulato una proposta per tornare a lavorare: 20 ore a settimana a 350 euro al mese, ma come faccio con due figli?”, è la testimonianza di un lavoratore che prima della cassa percepiva intorno ai mille euro lavorando il doppio delle ore. E per gli otto lavoratori che hanno detto no alle nuove condizioni contrattuali, ora c’è il rischio del licenziamento di Annalisa Ausilio
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