Dalla verità alla storia. È una nuova fase, quella in cui entra l’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica del 27 giugno 1980 alla vigilia del 33esimo anniversario della sciagura costata la vita a 81 persone. Presentando gli appuntamenti di “Arte memoria viva”, rassegna che accompagnerà fino al 10 agosto le commemorazioni, la presidente dei familiari Daria Bonfietti ribadisce che “sappiamo la verità. Adesso vanno scritti i nomi di coloro che abbatterono il Dc9 dell’Itavia perché questa è la storia del nostro Paese, consapevoli fino in fondo che tutti abbiamo il dovere di operare per ripercorrere la vicenda di Ustica proprio a partire da quella verità giudiziaria che abbiamo conquistato”.
In attesa di interrogare gli avieri di Solenzara
La sentenza-ordinanza del 1999 firmata da giudice Rosario Priore, il pronunciamento di primo grado del tribunale civile di Palermo nel settembre 2011, le parole della Cassazione nel gennaio 2013. Questi sono gli elementi che hanno fatto dire alla magistratura che non fu un incidente né il risultato di una bomba piazzata nella toilette di coda dell’aereo, ma l’esito di un’azione di guerra. Ora, dal punto di vista delle indagini, dopo la risposta della Francia alle rogatorie partite nel 2008 dalla procura di Roma, il passo successivo – passo che avverrà a breve – sarà l’interrogatorio degli avieri della base corsa di Solenzara. Da qui, infatti, secondo testimonianze ritenute attendibili, il 27 giugno 1980 continuarono a decollare velivoli ben oltre l’orario di chiusura dichiarato, le 17. E poi la base poteva avere una visione complessiva di ciò che in quei momenti stava accadendo sopra il Tirreno.
“Per anni – commenta Bonfietti – le autorità francesi hanno perseverato nelle loro affermazioni, sostenendo che a Solenzara si osservavano orari non credibili, da ufficio postale. Adesso, solo dopo che la magistratura italiana ha dimostrato che non era vero e ha presentato l’elenco dei militari in servizio, da Parigi è giunto l’ok agli interrogatori. Sono situazioni che si ripetono, lo stesso accadde con l’aeronautica italiana. Ma per procedere sarà necessario l’apporto del governo e non solo per l’iter penale”.
Il tema successivo è infatti quello dei risarcimenti milionari alle vittime. “Dobbiamo sapere – dice in proposito la presidente dei familiari delle vittime – se davanti alle condanne l’esecutivo pagherà in silenzio con qualche stralcio di bilancio, mettendo dunque il tutto sulle spalle dei contribuenti ovviamente non responsabili, o se chiederà conto dei comportamenti, chiaramente indicati nelle varie sentenze, dei suoi dipendenti?”. Il quesito non è secondario, secondo Daria Bonfietti, perché “occorre ristabilire quel principio di trasparenza che è un diritto, al pari di quello alla verità, da pretendere dalle istituzioni”.
Gli eventi: da Pantani ai testimonial internazionali dei diritti civili
Attorno a quanto detto finora ruota il calendario degli eventi di “Arte memoria viva”. Un calendario che, oltre all’incontro con il sindaco di Bologna Virginio Merola, il 27 giugno ospiterà il primo nome di richiamo internazionale. È quello di Amiri Baraka, il poeta statunitense che negli anni Sessanta rivoluzionò dal punto di vista musicale la cultura afro americana. L’artista si esibirà con la sua band al Parco della Zucca, davanti al Museo per la memoria dov’è conservato l’aereo recuperato dai fondali tra l’isola di Ponza a quello di Ustica. E pochi giorni dopo la parola passerà alla rassegna “Dei teatri, della memoria”.
Lo farà il 3 luglio con lo spettacolo “Pantani” del Teatro delle Albe per la regia di Marco Martinelli. Una rappresentazione dedicata al “pirata” romagnolo del ciclismo morto nel 2004 dopo una carriera tutta in crescendo fino al 1999, con la tappa di Madonna di Campiglio del giro d’Italia, dove lo sportivo fu accusato di doping. “Un rito antico – sono le parole usate per presentare lo spettacolo – in cui una folla di persone è chiamata a evocare le memorie dell’eroe e delle sue imprese per affermare un anelito di giustizia”.
E ancora la rassegna dedicata alla memoria di Ustica prosegue il 10 luglio con “The plot di revolution” che vedrà la presenza di Judith Malina del Living Theatre di New York, il 19 luglio con il premio “Scenario per Ustica” e con altri due appuntamenti, lo spettacolo “Creature” (24 luglio) e il reading-concerto “Italia numbers” (31 luglio). A conclusione si giungerà la notte di San Lorenzo, il 10 agosto, con il progetto artistico del Teatro Valdoca per la regia di Cesare Ronconi. È dunque un condensato dell’“impegno civile degli artisti”, ha commentato presentando il programma Daria Bonfietti. La quale chiude citando una frase di Christian Boltanski, l’autore dell’installazione permanente al Museo della memoria: “Quell’impegno dà futuro alla memoria dei nostri familiari uccisi nella strage di 33 anni fa”.
Emilia Romagna
Strage di Ustica, Bonfietti: “Sappiamo la verità. Fuori i nomi di chi abbatté il Dc9”
Per la presidente dei familiari della strage del 27 giugno 1980, dopo quanto emerso nei tribunali, deve cominciare una nuova fase. Ma per le inchieste ancora in corso il passo successivo sarà l'interrogatorio degli avieri di Solenzara. Iniziative, spettacoli e concerti per ricordare la tragedia
Dalla verità alla storia. È una nuova fase, quella in cui entra l’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica del 27 giugno 1980 alla vigilia del 33esimo anniversario della sciagura costata la vita a 81 persone. Presentando gli appuntamenti di “Arte memoria viva”, rassegna che accompagnerà fino al 10 agosto le commemorazioni, la presidente dei familiari Daria Bonfietti ribadisce che “sappiamo la verità. Adesso vanno scritti i nomi di coloro che abbatterono il Dc9 dell’Itavia perché questa è la storia del nostro Paese, consapevoli fino in fondo che tutti abbiamo il dovere di operare per ripercorrere la vicenda di Ustica proprio a partire da quella verità giudiziaria che abbiamo conquistato”.
In attesa di interrogare gli avieri di Solenzara
La sentenza-ordinanza del 1999 firmata da giudice Rosario Priore, il pronunciamento di primo grado del tribunale civile di Palermo nel settembre 2011, le parole della Cassazione nel gennaio 2013. Questi sono gli elementi che hanno fatto dire alla magistratura che non fu un incidente né il risultato di una bomba piazzata nella toilette di coda dell’aereo, ma l’esito di un’azione di guerra. Ora, dal punto di vista delle indagini, dopo la risposta della Francia alle rogatorie partite nel 2008 dalla procura di Roma, il passo successivo – passo che avverrà a breve – sarà l’interrogatorio degli avieri della base corsa di Solenzara. Da qui, infatti, secondo testimonianze ritenute attendibili, il 27 giugno 1980 continuarono a decollare velivoli ben oltre l’orario di chiusura dichiarato, le 17. E poi la base poteva avere una visione complessiva di ciò che in quei momenti stava accadendo sopra il Tirreno.
“Per anni – commenta Bonfietti – le autorità francesi hanno perseverato nelle loro affermazioni, sostenendo che a Solenzara si osservavano orari non credibili, da ufficio postale. Adesso, solo dopo che la magistratura italiana ha dimostrato che non era vero e ha presentato l’elenco dei militari in servizio, da Parigi è giunto l’ok agli interrogatori. Sono situazioni che si ripetono, lo stesso accadde con l’aeronautica italiana. Ma per procedere sarà necessario l’apporto del governo e non solo per l’iter penale”.
Il tema successivo è infatti quello dei risarcimenti milionari alle vittime. “Dobbiamo sapere – dice in proposito la presidente dei familiari delle vittime – se davanti alle condanne l’esecutivo pagherà in silenzio con qualche stralcio di bilancio, mettendo dunque il tutto sulle spalle dei contribuenti ovviamente non responsabili, o se chiederà conto dei comportamenti, chiaramente indicati nelle varie sentenze, dei suoi dipendenti?”. Il quesito non è secondario, secondo Daria Bonfietti, perché “occorre ristabilire quel principio di trasparenza che è un diritto, al pari di quello alla verità, da pretendere dalle istituzioni”.
Gli eventi: da Pantani ai testimonial internazionali dei diritti civili
Attorno a quanto detto finora ruota il calendario degli eventi di “Arte memoria viva”. Un calendario che, oltre all’incontro con il sindaco di Bologna Virginio Merola, il 27 giugno ospiterà il primo nome di richiamo internazionale. È quello di Amiri Baraka, il poeta statunitense che negli anni Sessanta rivoluzionò dal punto di vista musicale la cultura afro americana. L’artista si esibirà con la sua band al Parco della Zucca, davanti al Museo per la memoria dov’è conservato l’aereo recuperato dai fondali tra l’isola di Ponza a quello di Ustica. E pochi giorni dopo la parola passerà alla rassegna “Dei teatri, della memoria”.
Lo farà il 3 luglio con lo spettacolo “Pantani” del Teatro delle Albe per la regia di Marco Martinelli. Una rappresentazione dedicata al “pirata” romagnolo del ciclismo morto nel 2004 dopo una carriera tutta in crescendo fino al 1999, con la tappa di Madonna di Campiglio del giro d’Italia, dove lo sportivo fu accusato di doping. “Un rito antico – sono le parole usate per presentare lo spettacolo – in cui una folla di persone è chiamata a evocare le memorie dell’eroe e delle sue imprese per affermare un anelito di giustizia”.
E ancora la rassegna dedicata alla memoria di Ustica prosegue il 10 luglio con “The plot di revolution” che vedrà la presenza di Judith Malina del Living Theatre di New York, il 19 luglio con il premio “Scenario per Ustica” e con altri due appuntamenti, lo spettacolo “Creature” (24 luglio) e il reading-concerto “Italia numbers” (31 luglio). A conclusione si giungerà la notte di San Lorenzo, il 10 agosto, con il progetto artistico del Teatro Valdoca per la regia di Cesare Ronconi. È dunque un condensato dell’“impegno civile degli artisti”, ha commentato presentando il programma Daria Bonfietti. La quale chiude citando una frase di Christian Boltanski, l’autore dell’installazione permanente al Museo della memoria: “Quell’impegno dà futuro alla memoria dei nostri familiari uccisi nella strage di 33 anni fa”.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato la sua intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e di averlo "informato che la prossima settimana presenterà una proposta al governo per porre fine al suo mandato".
In una dichiarazione successiva, Netanyahu ha spiegato: “In ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. "Ma sfortunatamente, la situazione è l'opposto: non ho questa fiducia. Nutro una sfiducia continua nel capo dello Shin Bet, una sfiducia che è solo cresciuta nel tempo".
(Adnkronos) - "Il nemico americano ha lanciato un'aggressione palese contro il nostro Paese nelle ultime ore con oltre 47 attacchi aerei", si legge nella dichiarazione. In risposta, "le Forze Armate hanno condotto un'operazione militare specifica prendendo di mira la portaerei americana USS Harry S. Truman e le sue navi da guerra nel Mar Rosso settentrionale con 18 missili balistici e da crociera e un drone".
"Con l'aiuto di Allah Onnipotente", prosegue la dichiarazione, "le forze armate yemenite continueranno a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare alle sue navi di entrare nella zona di operazioni dichiarata finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza".
Sana'a, 16 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno risposto ai bombardamenti americani sullo Yemen attaccando la USS Harry S. Truman nel Mar Rosso con missili balistici e un drone. Lo rivendica il portavoce del gruppo yemenita.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha aperto un'indagine sull'ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, Nadav Argaman, dopo che venerdì il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una denuncia.
Il premier israeliano ha accusato Argaman di ricatto e reati legati alla legge che riguarda lo Shin Bet, che proibisce ai dipendenti dell'organizzazione di divulgare informazioni ottenute nell'ambito del loro lavoro.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un abitante di Gaza, che stava "tentando di piazzare ordigni esplosivi" nei pressi del corridoio di Netzarim, è stato ucciso. Lo riferisce l'esercito israeliano.
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Skopje, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Le autorità della Macedonia del Nord stanno indagando su un possibile caso di "corruzione" in relazione all'incendio che ha ucciso almeno 59 persone in una discoteca. Lo ha riferito il ministro degli Interni Pance Toskovsky.
"Questa azienda non ha una licenza legale per lavorare. Questa licenza, come molte altre cose in Macedonia nel passato, è legata alla corruzione", ha detto Toskovsky durante una conferenza stampa a Kocani, una piccola città nell'est del paese balcanico dove è avvenuta la tragedia durante un concerto nella notte tra sabato e domenica.