Conoscere lo straniero passa anche dalla sua tavola, così non stupisce che il Festival Internazionale dell’integrazione culturale oramai in vista della 16esima edizione fornisca un gradito antipasto con il Cous Cous Fest Preview che appunto vuole essere un’anteprima dell’appuntamento settembrino (dal 24 al 29). Così San Vito lo Capo, Trapani, diventa dal 21 al 23 giugno la capitale di questa prelibatezza arricchita da un gruppo di sei chef che proporranno le loro ricette. Ma non mancheranno degustazioni, aperitivi in riva al mare, laboratori gastronomici e tanta musica.
Il ricco programma della fine settimana non è solo degustazioni di cous cous sulla spiaggia, si comincia con una gara tra super cuochi: in palio c’è la convocazione nel team italiano che parteciperà alla sfida internazionale di settembre. Partecipano alla competizione, in rigoroso ordine alfabetico per evitare ogni discussione tra prime donne, Fabrizio Abbate, chef e patron del ristorante ”Don Fabrizio” a Porto Seguro, in Brasile; Andrea Alfieri, chef all’hotel Majestic Mountain Charme di Madonna di Campiglio; Belhassen Berbat, assistente food and beverage al San Clemente Palace a Venezia; Gaetano Billeci, che lavora al Tina Pica a Palermo; Corrado Parisi, chef e proprietario del ristorante ”Locanda del Monsu” ad Ispica; Emanuele Russo, chef e proprietario al ristorante ”Le Lumie” di Marsala.
Le degustazioni si svolgeranno in piazza Santuario, sono gratuite e aperte al pubblico. Ma perché associare il tema dell’integrazione al cous cous? La tradizionale pietanza a base di semola di grano duro è un vero piatto giramondo capace di legarsi perfettamente alle abitudini alimentari del territorio contaminandosi a seconda dei gusti, delle tradizioni religiose, della fantasia di chi si impegna ai fornelli risultando un vero cibo di pace. Così alla Preview sarà possibile provare il piatto nella sua ricetta tradizionale ma anche nelle sue varianti con il pollo e ceci alla marocchina, piccante e con verdure come si mangia in Costa d’Avorio, con carni miste come si prepara in Senegal o con il montone e il coriandoli tipico della Tunisia. Senza dimenticare la versione con il pesce tipica di Trapani. A completare l’appuntamento interverranno anche le donne di San Vito Lo Capo che saliranno in cattedra per presentare le ricette di famiglia che vengono tramandate di generazione in generazione.